Cala il sipario sulla Fiera del tartufo: 95mila ingressi al Mercato mondiale

Asta Mondiale del Tartufo Bianco d'Alba: quest'anno il grande evento benefico ha raggiunto cifre da record 74

ALBA Le nebbie di inizio dicembre, con i colori del bosco che abbandonano il meraviglioso foliage autunnale preparandosi alle prime nevi che, si spera, ricopriranno le colline di Langhe, Roero e Monferrato: ecco i segnali che, ogni anno, accompagnano la fine della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, in cui la poesia della natura di queste colline e delle tradizioni legate alla cerca e cavatura del tartufo si accompagna all’incredibile prestigio dell’alta cucina. Cala dunque il sipario sull’edizione intitolata Time is up, con un forte richiamo all’urgenza legata al cambiamento climatico e un focus sul tema della sostenibilità.

Un elemento, su tutti, ha caratterizzato la 92ª edizione della Fiera: il grande ritorno degli stranieri, e in particolare del turismo a lungo raggio. In nove weekend (dall’inaugurazione del 3 ottobre, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla chiusura del 4 dicembre, con un anticipo nel fine settimana dedicato al folclore a inizio ottobre) il Mercato mondiale del tartufo, all’interno del Cortile della Maddalena, unitamente alla rassegna Albaqualità, ha fatto registrare oltre 95mila ingressi: un numero significativo, in linea con le passate edizioni.

La visita di Sergio Mattarella ad Alba (FOTO E VIDEO) 2
I Trifolao con Mattarella all’inaugurazione

Degno di nota anche il dato relativo alle provenienze, con arrivi da 70 Paesi nel mondo e una partecipazione alle esperienze proposte dalla Fiera – cooking show in particolare, sempre andati sold out – che supera l’80 per cento di stranieri, facendo registrare numerose presenze da Usa, Brasile, Asia (Corea del Sud, Giappone, Hong Kong e Taiwan), oltre ai consolidati mercati europei. Tutto esaurito anche per i corsi di cucina al Castello di Roddi, i laboratori del gusto e gli atelier della pasta in Sala Fenoglio, le analisi sensoriali del Tartufo Bianco d’Alba e le wine tasting.

Un’ultima nota merita la riflessione sulla ricaduta economica: ogni euro speso per acquistare il tartufo in Fiera genera circa 20 euro di spesa sul territorio, tra strutture ricettive, ristoranti ed esercizi commerciali, con un fatturato di circa 150 milioni di euro legato – direttamente e indirettamente – alla Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Tra conferme di format ormai consolidati e novità assolute, quella appena conclusa si è rivelata essere un’edizione ricchissima. Tra i grandi debutti – grazie alla rinnovata collaborazione con Microsoft Italia – la Fiera quest’anno è sbarcata sul Metaverso, con un assaggio (presentato in occasione di Tuber primae noctis, il Capodanno del tartufo che si è celebrato quest’anno al castello di Grinzane) di quella che potrà essere la modalità di fruizione di una destinazione turistica su un orizzonte temporale di medio periodo, in forma ibrida tra finzione e presenza fisica.

Prima volta anche per la Fiera dopo il riconoscimento Unesco della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” quale patrimonio culturale immateriale, con la celebrazione del compleanno – organizzata insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo in un intero weekend dedicato – culminata nella consegna del riconoscimento di “Ambasciatore del
tartufo italiano” alla speaker di Radio Deejay La Pina, che da anni svolge una precisa e appassionata narrazione sul mondo del più pregiato tra i funghi ipogei. Alla sua seconda edizione, grande successo ha riscosso l’appuntamento con “Sostenibilità Incrociate”, il ciclo di incontri – co-prodotto da Class Editori – che per tre giorni ha portato a dialogare tra loro mondi apparentemente distanti intorno al tema, attualissimo, della sostenibilità dal punto di vista sociale, economico e ambientale.

 

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