Giulia scopre il mondo del vino in viaggio

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Giulia Cornaglia

LA STORIA Per chi ha sete di conoscenza, scambio e confronto il viaggio è il miglior modo per soddisfare questa esigenza. È il caso di Giulia Cornaglia, ventiseienne cresciuta tra i vigneti di Santa Vittoria dove la famiglia tramanda da generazioni la cultura del vino nell’azienda agricola Cournaja. Anche Giulia crescendo ha scoperto di essere interessata a questo settore, curiosamente quando si è allontanata parecchio dalle colline in cui è nata: durante un viaggio in Australia.

«Dopo il diploma al liceo linguistico di Alba ero molto perplessa», racconta Giulia, «nessuna università mi attirava, così ho deciso di prendermi un anno sabbatico e sono andata in Australia. Qui ho fatto diversi tipi di lavoro tra cui la vendemmia». Inaspettatamente le incertezze di Giulia si fanno da parte quando scopre che il mondo del vino è ciò che l’appassiona da sempre, al punto di iniziare un corso da sommelier al suo ritorno in Italia.

Più che tra i banchi la sua formazione avviene on the way, viaggiando, un’altra delle sue passioni che purtroppo è costretta a mettere da parte durante il lockdown. Finalmente, a gennaio 2022, dopo mesi di ricerche per organizzare meticolosamente ogni tappa, affitta un van e parte per un viaggio di sei settimane nelle zone viticole della Francia. «Sono convinta che il vino si capisce meglio solo se si va direttamente dove si produce, per entrare in contatto con la cultura e le tradizioni. Sono dunque partita con mio fratello di sedici anni che in quel periodo era in vacanza da scuola ed è restato con me per due settimane».

Le altre quattro settimane Giulia visita, in solitaria, piccole cantine francesi gestite con la filosofia della biodinamica. «Volevo assaggiare vini naturali, che qui in Italia sono una moda degli ultimi anni ma in Francia esistono da tempo. Le indicazioni di un’amica di Bordeaux, anche lei sommelier, mi hanno aiutata a scoprire i produttori più piccoli». Il viaggio parte dalla Savoia, la regione più vicina a Torino: «Ho un ricordo bellissimo del primo vigneron a cui abbiamo fatto visita, ha accolto me e mio fratello a braccia aperte, ci ha portati subito in vigna. Dai produttori francesi ho notato sempre una grande voglia di condividere, di raccontarci i loro segreti e tradizioni, ma anche di apprezzare le nostre, quando prima di andare via lasciavo loro una bottiglia dell’azienda di famiglia».

Dopo la Savoia, Giulia arriva nella zona del Beaujolais, famosa per il vino rosso novello, poi nella Borgogna dove approfondisce la conoscenza dello Chardonnay e del Pinot Nero. Visita anche le cantine vicine alla Svizzera, e prosegue per l’Alsazia, le zone dello Champagne, Chablis, la Valle della Loira, scende a Bordeaux e conclude il suo viaggio nella Provenza. «Ho percorso ottomila chilometri. Non ho visitato solo le cantine ma anche le città: sono tornata con una carica incredibile e la voglia di esplorare nuovi campi dell’enologia».

Dal tono brillante con cui racconta la sua esperienza si capisce che Giulia è una persona dalla curiosità inesauribile, infatti si sta già preparando ad affrontare il prossimo viaggio: «A gennaio voglio andare in Spagna per conoscere la cultura del vino di questo Paese. Il viaggio è essenziale per capire le tradizioni del luogo e per apprezzare quello che si trova nel bicchiere». 

Giorgia De Carolis

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