Flussi turistici ad Alba: nel 2022 è +33%

Alba: la popolazione è cresciuta di 113 residenti nel 2022

TERZIARIO Ventiseimila pernottamenti a ottobre e 21.500 a novembre: i dati di fine anno del Comune di Alba, calcolati in base alle presenze registrate negli hotel, nei bed and breakfast e nelle altre strutture ricettive della città, confermano il quadro parziale dei mesi scorsi e permettono di parlare del 2022 come dell’anno della ripresa definitiva del turismo, nel nostro areale collinare.

A tirare le fila dei 12 mesi appena trascorsi è l’assessore al turismo Emanuele Bolla: «Anche se mancano ancora le ricognizioni relative al mese di dicembre, che come sempre segna un rallentamento dei flussi turistici, possiamo dire di avere una visione chiara dell’andamento dell’anno terminato. In sostanza, confermiamo le proiezioni di alcuni mesi fa, con un totale di oltre 150mila pernottamenti in città, da gennaio a novembre e un andamento al rialzo del 33 per cento rispetto al 2021».
In particolare nel mese di novembre, prosegue Bolla, «abbiamo pareggiato a pieno le presenze del 2019, un risultato che non avevamo raggiunto l’anno precedente, visto che la conclusione del 2021 aveva portato con sé una nuova impennata di contagi da Covid-19 e criticità». Nel complesso, rispetto al periodo prepandemico, «si registra ancora un lieve difetto per quanto riguarda le presenze, ma sono cifre sempre più limitate».

La nuova piazza Ferrero sancisce un rapporto indissolubile 1
Emanuele Bolla

Se ci si sposta sul piano qualitativo, il comparto turistico «ricorderà il 2022, non solo per i numeri, ma anche per la presenza di un pubblico attento e competente. I visitatori stranieri hanno avuto un ruolo molto importante, basti pensare al fatto che molti appuntamenti della Fiera del tartufo hanno visto la loro partecipazione; anche la componente italiana, tuttavia, è in generale ripresa». Alla base di questi risultati, secondo l’assessore, «ci sono anni di lavoro di promozione turistica e una forte motivazione, che riscontriamo a tutti i livelli, dagli enti del settore agli operatori».

Bolla passa poi a riepilogare i momenti più importanti vissuti da Alba, non solo per i flussi in arrivo: fra questi, «la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’inaugurazione della nuova piazza Ferrero, con l’opera di Valerio Berruti. La sua statua ha avuto un forte risalto sia a livello nazionale che internazionale». Nelle considerazioni dell’amministratore ci sono poi «la conferenza sull’enoturismo delle Nazioni unite, un momento di ritrovo e lavoro con istituzioni provenienti dai vari Paesi del mondo».

Nel 2023, aggiunge Bolla «si proseguirà nel percorso di valorizzazione del turismo enogastronomico, lavorando anche sulle orme del Piatto d’oro (si veda l’articolo commemorativo a pagina 10), insieme alla Famija albèisa». Grande rilievo avranno anche temi come biodiversità e sostenibilità: i riflettori saranno accesi sull’agricoltura locale. Fra gli argomenti trattati dall’assessore c’è anche il Museo del tartufo, che sorgerà nel complesso della Maddalena: «Siamo nella fase di definizione degli allestimenti, mentre il cantiere per la parte strutturale procede a passo spedito, come da previsioni».

Bolla respinge poi al mittente la descrizione dell’Albese come di un’areale affetto da fenomeni di over tourism, cioè di flussi di visitatori superiori alla capacità di accoglienza del territorio. «In città abbiamo avuto momenti di grande affluenza, che hanno messo a dura prova i residenti, ma parliamo di alcuni fine settimana, momenti da gestire con attenzione e su cui siamo chiamati a fare una riflessione collettiva. Abbiamo bisogno di poter continuare ad accogliere turisti con una capacità di spesa alta, mettendoli a proprio agio e creando un contesto coerente rispetto alle aspettative».  

11mila addetti: il turismo è un volano per l’Albese

Il nuovo direttore dell'Atl Langhe Monferrato Roero, Bruno Bertero, si è presentato alla stampa 1
Da sinistra Mariano Rabino e Bruno Bertero

Più di 11mila addetti: è la ricaduta occupazionale del comparto turistico tra Langhe, Roero e Monferrato. La stima è uno dei dati forniti, durante l’ultima assemblea del 2022 dall’ente turismo, che ha chiamato a rapporto i soci, lo scorso 23 dicembre, nei locali del foro boario di San Damiano d’Asti. I dati confermano che il settore è uno dei volani economici e lavorativi del nostro areale: il comparto, oggi, in conseguenza della crescita registrata negli ultimi anni, conta, in tutto il comprensorio, 2.666 strutture ricettive, per un totale di oltre 26mila posti letto.

L’ente turismo è una realtà che coinvolge 164 soci pubblici e privati, con una maggioranza dei primi, che detengono quote pari all’83,5 per cento: rappresentano per l’esattezza 211 Comuni, un territorio ampio sul quale risiedono circa 400mila abitanti. Commenta il presidente dell’Atl Mariano Rabino, affiancato dal direttore Bruno Bertero e dai componenti del Consiglio di amministrazione: «Si chiude, per l’ente, un anno di profondi cambiamenti: il 2022 ha confermato le speranze di ripartenza del settore e i nostri operatori hanno dovuto interpretare al meglio le richieste di un mondo del tutto nuovo, consolidando il lavoro portato avanti negli ultimi anni. Oggi siamo chiamati a non guardare soltanto ai dati, dal momento che l’obiettivo è alzare ancora di più la qualità dell’offerta».

Rabino si riferisce, in particolare, ad alcuni aspetti: «Dobbiamo sviluppare progetti turistici completi, coordinati e complementari rispetto alle diverse aree del nostro territorio, ciascuna con le proprie caratteristiche e peculiarità. Si tratta di un aspetto fondamentale per migliorare il posizionamento della destinazione delle colline Unesco, in un contesto mondiale sempre più competitivo». Sono quattro gli assi fondamentali – individuati durante la discussione in assemblea, focalizzatasi sul piano di attività per i prossimi due anni, tra obiettivi, strategie e progetti – verso i quali si orienta l’azienda turistica locale. «Prima di tutto, la sostenibilità, non solo come tutela del patrimonio ambientale, ma anche come salvaguardia e valorizzazione di tutto ciò che caratterizza la nostra area», ha ripreso il presidente dell’Atl.

Altrettanto importante è «la redazione di un piano dei prodotti che corrisponda alla segmentazione dei mercati, senza dimenticare la necessità di muoversi sempre di più verso la trasformazione digitale, a partire dallo stesso ente turismo. Su quest’ultimo punto, continueremo a lavorare sulla formazione degli addetti ai vari livelli, con percorsi dedicati per il personale interno e per gli operatori del settore». Il tipo di progettazione a cui punta il sodalizio è partecipata, cioè rivolta al coinvolgimento di soci, amministratori, operatori e i principali azionisti.

Francesca Pinaffo

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