PROTESTE Alla prima edizione dell’evento “Il futuro nelle radici” organizzato dall’ente Fiera del tartufo e dal Centro nazionale studi tartufo svoltosi martedì a Roddi sono stati assegnati riconoscimenti ai soggetti che hanno compiuto azioni meritevoli nella tutela degli ambienti tartufigeni e nella diffusione della cultura del tartufo. Tra questi non figurava l’Associazione tartufai delle rocche del Roero. Attraverso il portavoce Cesare Cuniberto l’associazione ha espresso la propria delusione. «Ci ha particolarmente rammaricato non essere stati considerati tra i soggetti meritevoli. L’Associazione tartufai delle rocche del Roero, presieduta da Tino Marolo, è nata nel 2017 e si è prefissa come scopo primario di salvaguardare, difendere, custodire e migliorare l’ambiente degli ecosistemi tartufigeni dei territori dei Comuni delle tocche e dei boschi del Roero, attraverso piani annuali di intervento nelle aree tartufigene, consistenti nella manutenzione e pulizia dei boschi e delle rocche e la piantumazione di piante tartufigene».
Prosegue la nota dei trifolao: «L’Associazione nei suoi primi 5 anni di attività, ha stipulato contratti di affitto e di comodato per la gestione diretta di tartufaie nei Comuni di Montaldo Roero, Vezza, Pocapaglia e Monteu Roero e messo a dimora oltre 500 piante tartufigene. La tutela degli ambienti tartufigeni e la diffusione della cultura del tartufo, sono la nostra ragione d’essere, lo scopo per cui siamo nati e operiamo con i nostri 65 soci volontari, tutti tartufai doc dediti esclusivamente alla cerca del tartufo ed alla tutela delle tartufaie. La nostra associazione fa parte della Federazione nazionale delle associazioni tartufai dell’Unione delle associazioni trifolao piemontesi ed è iscritta al Centro nazionale studi tartufo. Sotto la direzione del nostro presidente, partecipa alla maggior parte delle manifestazioni locali e nazionali con la finalità di diffondere la cultura del tartufo e raccontare quello che facciamo nel nostro territorio roerino».
Conclude il sodalizio: «Ci auguriamo per il futuro che la Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba e il Centro nazionale studi tartufo, tengano maggiormente in considerazione quanto avviene nel Roero e in particolare le iniziative promosse dalla nostra Associazione».
Il Centro studi: la prossima edizione del premio prenderà in considerazione le associazioni
Non si è fatta attendere la risposta del Centro studi, attraverso il suo presidente Antonio Degiacomi: «Conosciamo l’attività meritoria dell’Associazione tartufai delle rocche del Roero (e di altre associazioni, anche dell’Astigiano e dell’Alessandrino) e possiamo quindi comprendere la delusione. Questa prima edizione del premio “Il futuro nelle radici” ha voluto concentrare l’attenzione sulle buone pratiche delle cantine e degli Enti pubblici nella speranza di moltiplicare la sensibilità in questi ambiti. Certamente la prossima edizione prenderà in considerazione tra le oltre dieci Associazioni esistenti in Piemonte quelle che svolgono attività a favore delle tartufaie, attività che è stata menzionata nel corso della cerimonia».