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Il Thinking day raggruppa 500 scout albesi e braidesi

Le foto del raduno scout ad Alba 37
Foto d'archivio della Festa di primavera degli scout albesi

ALBA Due giorni di riflessione e di confronto sul tema della pace, a un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina: tra sabato e domenica, anche gli scout della Diocesi di Alba vivranno il Thinking day, la giornata del pensiero, celebrato ogni anno dai gruppi di tutto il mondo. La data presa come riferimento è il 22 febbraio, compleanno di Robert Baden-Powell, fondatore dello scoutismo, e di sua moglie Olave, anche lei figura di spicco del movimento. Come spiega don Maurizio Penna, capo clan del gruppo scout Alba e Roero 1, «il Thinking day è un importante momento di riflessione, che quest’anno si è deciso di dedicare a livello internazionale al tema della pace, ma è anche l’occasione per ritrovarsi tra gruppi e per confrontarsi».

Sotto le torri, parteciperanno alla due giorni i quattro gruppi della diocesi: l’Alba 1, che afferisce alla parrocchia di Cristo Re; l’Alba 7, per la zona di Santa Margherita e Moretta; l’ Alba e Roero 1, che riunisce i ragazzi della parrocchia del Duomo albese e una parte della Sinistra Tanaro; il gruppo di Canale, attorno al paese roerino. Oltre a questi quattro gruppi, tutti aderenti all’Agesci, per la prima volta il Thinking day si celebra insieme agli scout del Bra 1, che aderisce alla Cngei, associazione scoutistica laica.

In totale, ci saranno più di 500 giovani, dai lupetti ai capi, così da coinvolgere tutte le fasce d’età. Tante le iniziative proposte: per esempio, oggi (sabato 25 gennaio) alcuni scout partecipano alla manifestazione della pace organizzata ad Alba. Il fine settimana si è concluderà domenica nei locali della parrocchia del Duomo, con il pranzo e con la messa conclusiva.

Il Thinking day lascerà anche una traccia concreta: «Per tradizione, la giornata ha da sempre un risvolto concreto: Baden-Powell diceva che, anche con un penny, si può contribuire a cambiare il mondo. Così, come gli scorsi anni, ciascun ragazzo ha potuto contribuire con una piccola donazione, che abbiamo deciso di devolvere al Comitato Razom», conclude don Maurizio Penna.

Fondato da un gruppo di giovani, tra cui il presidente Edoardo Bosio, il comitato è nato per raccogliere fondi per la ricostruzione in Ucraina, con riferimento a un asilo nella città di Bucha, distrutto durante i bombardamenti.

Francesca Pinaffo

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