L’INTERVISTA Per il 70% dei nostri lettori digitali il territorio di Langhe e Roero risulta «a misura di famiglia»: dal questionario emerge dunque un forte senso di appartenenza delle persone alla comunità, percepita come un contenitore capace di proteggere, accompagnare e fornire opportunità per una buona qualità di vita. Eppure, spiega una persona, «se non ci sono nonni a disposizione, per i genitori che lavorano è un problema ogni volta che la scuola è chiusa o i bambini sono ammalati. E non tutti hanno la possibilità di pagare una baby sitter».
Torna spesso nel nostro sondaggio on-line l’urgenza economica e la difficoltà a organizzare la famiglia, avvertite come principali dimensioni critiche dalla maggioranza delle persone. Solo chi dispone di reti sociali solide può sperare di vivere bene il quotidiano.
«La gestione dei figli è la principale difficoltà, soprattutto quando sono in tenera età, visto che asili nido e scuola dell’infanzia costano uno sproposito. Far coincidere gli orari non è semplice», dice una lettrice. Le testimonianze proseguono: «Il costo della vita e gli stipendi non vengono adeguati. Spesso si dedica l’esistenza al lavoro senza potersi togliere alcuno sfizio. I giovani sono sempre più complicati e sono cambiati i problemi, che spesso sono di natura psicologica».
Un’altra persona spiega: «Tra i nodi critici vedo la non-unione, le falsità e una società ancora ottusa e antiquata che non concede spazio a molte libertà, modi di essere e di vivere. Il canone da seguire è unico e se non lo segui sei giudicato, escluso e deriso. La famiglia in questa società non può fare altro che distruggersi». Emerge talvolta il senso di impotenza e di solitudine, che però può diventare strumento di riscatto: costruire nuovi scenari per aiutare le persone in difficoltà è l’unico orizzonte perseguibile per edificare il mondo di domani.
r.a.