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Il gigante delle Langhe, Luigi Dal Cin incontra i ragazzi della Macrino (VIDEO)

Il gigante delle Langhe, Luigi Dal Cin incontra i ragazzi della Macrino (VIDEO)

ALBA La cerimonia di Cortemilia di ieri (martedì 28 marzo) ha decretato la vittoria per la narrativa di Matteo Grimaldi e Luigi Dal Cin, rispettivamente nelle fasce di età 8-10 e 11-14 anni, per la ventunesima edizione del premio nazionale di letteratura per ragazzi Il gigante delle Langhe alla presenza di più di 200 studenti che hanno votato in diretta il libro preferito tra i finalisti. La giuria della sezione Libro illustrato aveva già scelto come vincitore assoluto del premio Emanuele Luzzati Il viaggio di Madì per le illustrazioni di Anna Curti, affiancate ai testi di Sara Marconi (Lapis edizioni), anch’essa premiata nella chiesa di San Francesco.

Questa mattina (29 marzo) i finalisti e i vincitori del festival cortemiliese hanno fatto visita alle scuole albesi. Ospite della media Macrino è stato il ferrarese Luigi Dal Cin, autore del romanzo Negli occhi di Luna, i falò, scritto in collaborazione con la fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo dopo un soggiorno langarolo. «Ho scritto un libro ponte, non un riassunto delle opere pavesiane, per incuriosire i ragazzi sulle tematiche e sul linguaggio dello scrittore», ha raccontato Dal Cin, che si è presentato ai ragazzi come «uno scrittore momentaneamente vivo» e «in pelle e ossa».

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Il romanzo parte dalla Luna e i falò, ma diventa una storia a sé, con personaggi scaturiti dalla fantasia del ferrarese. L’intento scelto dal vincitore del Gigante delle Langhe di dare nuova linfa alle storie pavesiane non è semplice, data la percezione che un intellettuale del ‘900 come Pavese può riscontrare negli studenti. «Non è un classico da tenere chiuso in biblioteca, ma sempre di più le scuole e l’università lo vedono come un autore polveroso e triste, leggendo i suoi libri a partire dal suicidio. L’opera pavesiana è invece straripante di vita, oltre a uno straordinario tentativo di recuperare un linguaggio vivo dopo anni di cultura ingessata dal fascismo, guardando all’America».

La stessa vitalità è stata al centro dell’incontro con i ragazzi, in cui Dal Cin ha saputo catturarli con la sua narrazione fantasiosa, oltre a scherzi e oggetti teatrali (come una spada giocattolo con cui dice di aver tagliato una volta un’orecchia a un professore per sbaglio). «In quarta elementare andavo male in italiano, così la maestra mi ha ordinato di leggere un libro e ne ho scelto uno sui pirati: è stata la prima volta che ho sentito il mare, pur abitando a Ferrara, e che mi sono sentito rapito da una storia», ha raccontato nell’aula magna.

Una passione che non l’ha più abbandonato e che l’ha portato a scrivere centinaia di racconti per ragazzi, vincendo il premio Andersen nel 2013. «La parola più giusta per descrivere l’emozione che provo quando scrivo è soddisfazione: cerco di pensare di aver fatto il meglio che potevo per me e per i miei lettori». E a giudicare dai sorrisi dei bambini ci è riuscito.

  • Luigi Dal Cin racconta il suo romanzo Negli occhi di Luna, i falò

Lorenzo Germano

 

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