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Festa della Liberazione ad Alba e sulle Langhe

Alba, aprile 1945: quando cessarono gli spari 3

IL PROGRAMMA La festa della Liberazione ad Alba e in alcuni luoghi simbolo della Resistenza nelle Langhe sarà celebrata lunedì 24 aprile alle 19 alla fondazione Mirafiore di Fontanafredda, a Serralunga, con l’intervento di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, sul tema dell’antifascismo.

Pif

In serata, alle 20.30, la sezione di Alba dell’Associazione nazionale partigiani ha in programma una fiaccolata con partenza dal parco Böblingen, accanto al centro giovani H zone. Il corteo attraverserà corso Europa per continuare sul cavalcavia del ponte Einaudi, in piazza Michele Ferrero e in via Vittorio Emanuele e arrivare in piazza Risorgimento. Davanti al Municipio sono previsti gli interventi del sindaco Carlo Bo; di Lorenza Balbo, figlia di Piero Balbo Poli; di Paola e Oscar Farinetti, figli del comandante Paolo; di Margherita Fenoglio. Concluderà Paolo Borgna, presidente dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti. Barbara Borra curerà la componente musicale della serata.

Martedì 25 aprile alle 10, nella chiesa di San Giuseppe ad Alba, l’associazione Beato padre Giuseppe Girotti e il centro culturale San Giuseppe ricorderanno la fine della guerra di Liberazione e il decimo anniversario dalla beatificazione di padre Girotti (27 marzo 2013) con la Messa celebrata da don Dino Negro in suffragio delle vittime di tutte le guerre, dei caduti partigiani, dei morti nei campi di sterminio, dei militari, dei prigionieri, dei profughi e dei giusti che soccorsero i perseguitati dai nazifascisti, a iniziare dagli ebrei. Parteciperà con i suoi canti il coro Stella alpina. Alla stessa ora, a Serralunga, nel Bosco dei pensieri di Fontanafredda, si terrà la Passeggiata resistente con le letture di Antonio Scurati e Fredo Valla accanto a Paola e Oscar Farinetti.

Alle ore 11, a Valdivilla, si terrà la commemorazione dei caduti della II divisione Langhe. In serata a Treiso, con partenza alle 20 in piazza del Municipio, è prevista la marcia fino al pilone votivo dei Canta, la cappella in memoria dei partigiani caduti nell’area di Treiso, Barbaresco e Trezzo Tinella.

Un momento di approfondimento per gli studenti di terza media è stato preparato per martedì 2 maggio, in sala Ordet ad Alba: ospite d’onore della mattinata sarà Bianca Esterina Prandi, vedova di Paolo Farinetti, il comandante della XXIII brigata Matteotti, del quale nell’agosto scorso sono ricorsi i cento anni della nascita. Seguiranno la presentazione dei lavori dei ragazzi e un piccolo concerto degli studenti della Pertini. Paolo Farinetti sarà commemorato nella sala Teodoro Bubbio del Palazzo comunale di Alba anche il 5 maggio alle 18.

Il 6 e 7 maggio l’associazione Kora e l’Anpi riproporranno il festival Ën-Pì: il programma comprende, sabato, il concerto dei Lou Tapage con un percorso nella musica popolare che dall’Italia di De Andrè arriva fino alle melodie irlandesi. Domenica è prevista la passeggiata Sulle strade delle memorie partigiane di Alba, che si concluderà con la visita alla sala della Resistenza nel Municipio. Ai partecipanti più piccoli sarà distribuito La città di Johnny, album di figurine da completare.

Le iniziative si concluderanno tra venerdì 19 maggio, con la mostra “La Costituzione italiana: un progetto per il futuro”, e giovedì 1° giugno alla scuola Macrino.

Il concerto in piazza Caduti della libertà a Bra

La celebrazione pubblica della Liberazione a Bra è in programma martedì 25 aprile, alle 16.30 in piazza Caduti per la Libertà. Interverranno il sindaco Gianni Fogliato e il presidente del Consiglio comunale Fabio Bailo; a seguire, l’esibizione della banda cittadina Giuseppe Verdi e il concerto del gruppo di musica popolare tutto al femminile Le madamé (ingresso gratuito). Poi l’inaugurazione della nuova sede Anpi di Bra presso la Casa delle associazioni in piazza Valfrè di Bonzo.

Il programma prevede la proiezione del documentario di Remo Schellino Avevamo vent’anni. La lotta di Liberazione in provincia di Cuneo, mercoledì 26 aprile alle 18.30 nel cinema Impero. Il regista e autore tratteggia il racconto della guerra partigiana nella Granda attraverso la narrazione degli eventi storici, ma soprattutto tramite i ricordi dei protagonisti, frutto di interviste raccolte nel corso di vent’anni. L’ingresso alla serata è gratuito.

Le celebrazioni per il 25 aprile termineranno venerdì 28 aprile alle ore 21 con la conferenza di Sergio Costagli che si terrà nella sala conferenze del centro polifunzionale Giovanni Arpino: lo storico illustrerà le sue più recenti scoperte sull’eccidio di Duccio Galimberti (assassinato dai fascisti il 2 dicembre 1944 dopo essere stato catturato a Torino in seguito a una delazione). La serata, organizzata a cura della scuola di pace Toni Lucci, è a ingresso libero.

I miei sette padri, libro di Adelmo Cervi

Festa della Liberazione ad Alba e sulle Langhe
Adelmo Cervi

CORNELIANO Adelmo Cervi è il figlio di Aldo, uno dei sette fratelli fucilati il 28 dicembre 1943 dai fascisti a Reggio Emilia dopo aver dato vita a una delle formazioni partigiane in Italia. La loro vicenda è una delle più emblematiche e tragiche della Resistenza. All’epoca, Adelmo aveva quattro mesi. Il 15 aprile è stato ospite alla festa per i 25 anni del Cinema vekkio, dove ha presentato il suo libro I miei sette padri.

«Mio padre era la figura emergente della famiglia. I Cervi con il lavoro e lo studio erano riusciti a rendere uno dei fondi più improduttivi del loro paese il migliore dei dintorni. Sognavano un mondo diverso da quello che poi è stato, erano convinti arrivasse la rivoluzione anche in Italia. O almeno che non sarebbe esistita più gente arricchitasi sulle spalle degli altri».

Chi fu a parlarle per primo di cosa accadde a suo padre e ai suoi zii?

«In famiglia tutti parlavano poco, compreso mio nonno Alcide. C’era da lavorare sodo, a dieci anni smisi di andare a scuola per aiutare i miei cugini nei campi. Fu un cugino di mio padre a farmi capire cosa fosse la politica e a raccontarmi di loro. In seguito, me ne parlò meglio anche mia zia».

Come cerca di trasmettere il loro messaggio?

«Ogni giorno vado nelle scuole di ogni grado, al pomeriggio passeggio o pedalo e alla sera ho altri incontri. Preferisco parlare ai più giovani, mi danno le soddisfazioni migliori. Cerco di coinvolgerli e rendere interessante la narrazione, anche sdrammatizzando. Difficilmente conoscono la storia della mia famiglia: con il sistema educativo che abbiamo, a malapena sanno la loro. Mia nipote mi chiede sempre: “Quando studieremo quello che mi racconti?”. Sappiamo tutto sui Sumeri e nulla su chi combatté per la nostra libertà». 

Davide Barile

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