Santuario della Madonna dei fiori, domenica di festa per le suore

Santuario della Madonna dei fiori, domenica di festa per le suore 1

BRA Sono state per trent’anni a servizio della Casa del Clero che ora non c’è più e anche loro sono andate via a dicembre, con gli ultimi due sacerdoti, don Sebastiano Viotti e don Adolfo Ferrero.

L’ ordine delle Suore fondate da Madre Lodovica, viveva al Santuario e si occupava di diffondere la devozione del Cuore Immacolato di Maria nel Mondo. Loro co-fondatore è stato un sacerdote braidese, il canonicoSantuario della Madonna dei fiori, domenica di festa per le suore Guglielmo Pistone, morto qualche anno fa, autore tra l’altro di una lode che ancora oggi si canta al Santuario della Madonna dei fiori.

Nel Santuario le suore assistevano i Sacerdoti anziani della Fraternità Sacerdotale San Giuseppe Cafasso e durante le funzioni religiose animavano con molta devozione suonando l’organo o guidando il Santo Rosario. Nei primi tempi, la Casa del Clero contava circa 7 sacerdoti, negli anni un declino, che poi ha portato alla chiusura della struttura, ora oggetto di lavori di strutturazione per altra destinazione.

Per celebrare questa trentennale presenza e idealmente ringraziare del bene che hanno riversato in terra braidese, della loro simpatia che hanno suscitato in questi anni di presenza ecco che domenica 30 aprile, durante le Messe del mattino, si celebrerà la festa del saluto e del ringraziamento. Sarà un momento in cui i devoti della Madonna dei Fiori, potranno salutare Suor Gloria e Suor Elena, la prima e l’ultima superiora di queste suore, la maggior parte di origine indiana, che hanno saputo integrarsi bene nella realtà braidese, non solo di chiesa, ma anche di vita quotidiana: chi non le ha viste percorrere il Viale o incontrate al supermercato? Erano riuscite, con il tempo, ad avere molti volontari che le aiutavano, merito anche senza dubbio del primo direttore della Casa del Clero, don Filippo Barbero, un sacerdote, di profonda spiritualità, ma anche di attenzione verso la praticità quotidiana, che aveva capito, che senza l’aiuto dei laici e dei volontari, non si poteva andare avanti.

Con l’addio delle Suore Oblate da Bra, non solo se va un pezzo importante di Chiesa braidese, ma di storia quotidiana, di amicizia e di tanti episodi che hanno accompagnato tante persone.

Lino Ferrero

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