PIOZZO Ciò che lega Teo Musso, creatore del birrificio Baladin, e François Rauline del circo Bidon è qualcosa in più rispetto a un’amicizia. Fu proprio grazie a un passaggio dei circensi nel paese alle porte della Langa, nel 1984, che nacque l’idea di aprire il primo pub. François aiutò nell’allestimento del locale e suggerì il nome Baladin, che significa cantastorie, trovatore. Gli artisti del Bidon, fondato nel 1976, sono ospitati da un mese nell’area dell’Open Baladin, accessibile dalla Fondovalle. Qui hanno preparato il loro nuovo spettacolo: monsieur Bidon, ormai ultraottuagenario, giura che sarà l’ultimo sotto la sua guida artistica. Sono in tanti a non credergli, a partire dallo stesso Musso.
La compagnia circense si sposta esclusivamente con carovane trainate da cavalli: già il loro arrivo è qualcosa di imperdibile. Le singole carrozze sono, allo stesso tempo, abitazioni, camerini, dietro le quinte. Durante la permanenza a Piozzo, le prove sono state accessibili liberamente e vi hanno assistito pure gli alunni delle scuole dei dintorni.
Fino a domenica 21 maggio andranno in scena le prime rappresentazioni dello spettacolo, intitolato Chacun ses rêves. A ognuno i suoi sogni. L’appuntamento è, sempre all’Open Baladin, alle 21. Il locale aprirà alle 18: chi arriverà potrà visitare la mostra di acquerelli di Gabriella Piccatto ispirati proprio al circo Bidon. Il manifesto di Chacun ses rêves è riportato su una lattina di birra, edizione speciale della Super Baladin: «Per la prima e unica volta non userò il vetro. A François devo molto: mi ha insegnato, prima di tutto, la lentezza», dice Musso. Spiega François: «Quando ho avviato il Bidon volevo creare qualcosa di completamente diverso rispetto al circo tradizionale, legato alle grandi famiglie, e ai nuovi circhi cinesi e russi, in cui gli artisti hanno costantemente quei sorrisi tirati e forzati».
I biglietti si acquistano su vivaticket.com o direttamente all’ingresso, a quindici euro per gli adulti e dieci per i bambini fino ai 12 anni.
Davide Barile