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Egea ammette le difficoltà: avviata la procedura di crisi presso la Camera di commercio di Cuneo

Giuseppe Rossetto si è lasciato andare ad alcuni commenti personali: «In questi anni da presidente del Consiglio di sorveglianza, sono stato molto presente, forse fin troppo»

Egea ammette le difficoltà: avviata la procedura di crisi presso la Camera di commercio

ALBA Una negoziazione serrata con Iren e Thaleia, espressione nel campo energetico del fondo miliardario Davidson Kempner european partners, per individuare l’offerta migliorare per salvare l’azienda. E, al contempo, l’avvio della composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa presso la Camera di commercio, una procedura stragiudiziale introdotta di recente per il risanamento di aziende in una situazione di squilibrio finanziario, così da vigilare sul corretto pagamento dei debiti e dall’altro lato proteggere il patrimonio dalle pretese di eventuali altri soggetti. In sintesi, com’è stato illustrato durante la terza Commissione consiliare di questa sera, giovedì 22 giugno, sono questi i due fronti su cui si sta muovendo Egea. A intervenire in commissione è stato il presidente del Consiglio di sorveglianza Giuseppe Rossetto, insieme a Marco Meo, amministratore delegato di Egea commerciale, la società più redditizia del gruppo. La scorsa settimana, nella complicata vicenda della multiutility albese, si è aggiunto anche il blitz  della Guardia di finanza, che la ha raccolto la documentazione contabile tra il 2017 e il 2021, ipotizzando il reato di false comunicazioni sociali.

Egea ammette le difficoltà: avviata la procedura di crisi presso la Camera di commercio di Cuneo

Per tornare alle due offerte, a entrare nei dettagli è stato Meo: «Abbiamo aperto con entrambi i soggetti proponenti un tavolo di negoziazione, che durerà all’incirca fino alla prima decade di luglio, quando si opterà per una o per l’altra». Secondo le poche informazioni diffuse, la proposta di Iren è più articolata, mentre quella pervenuta da Thaleia esige di ulteriori precisazioni. In comune, le due offerte contengono la richiesta di proseguire nell’ambito di una procedura protetta, come garanzia: la strada che Egea ha deciso di percorrere è la composizione negoziata, avviata proprio in questi giorni. In estrema semplificazione, la Camera di commercio nomina un esperto esterno, che affianca l’azienda in crisi nelle procedure con i creditori e con eventuali altri soggetti coinvolti. «In questa situazione, è evidente che le banche faticano a erogare finanziamenti nei confronti di Egea. Ne abbiamo bisogno da mesi, senza risultati: è vero che la procedura protetta è stata richiesta da Iren e Thaleia, ma dall’altro lato era necessaria per consentirci di proseguire», ha aggiunto Meo.

In sostanza, la governance di Egea rimarrà quella attuale, ma con la supervisione di un esperto che garantirà tutte le parti. Nonostante le richieste dei commissari, Meo non ha voluto quantificare l’ammontare complessivo del debito dell’azienda: «A breve, i bilanci saranno depositati dalla Camera di commercio e quindi pubblici». Ha anche precisato che, senza un partner, «la vita dell’azienda sarebbe molto difficile». Un’ammissione delle gravi criticità di Egea, mentre Rossetto si è lasciato andare ad alcuni commenti personali: «In questi anni da presidente del Consiglio di sorveglianza, sono stato molto presente, forse fin troppo. Potrei presentare tutti i verbali delle riunioni a cui ho partecipato, sempre con grande attenzione, pur non avendo poteri così incisivi. Ogni volta che sono intervenuto pubblicamente, con dichiarazioni e aggiornamenti, ho agito in buona fede, comunicando la situazione del momento. Ma, visto che non ho problemi a mettermi in discussione, forse a volte sono stato fin troppo educato». Rossetto ha anche sollevato il problema del modello dualistico su cui si regge Egea, «molto buono in momenti ordinari, ma debole in situazioni di crisi come quella attuale».

Francesca Pinaffo

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