Maltrattamenti a una dipendente comunale: ex sindaco alla sbarra

L’uomo l'avrebbe apostrofata dandole dell’incapace, dell’incompetente, gettato a terra della documentazione e preso a calci la sua scrivania

Al Tribunale di Asti potrebbe andare parte dell’Alessandrino

ASTI Settimana “calda” per l’ex sindaco di Santo Stefano Roero, Renato Maiolo, nei confronti del quale si è svolta, nei giorni scorsi, presso il Tribunale di Asti in composizione monocratica, davanti al giudice Elisabetta Chinaglia, la prima udienza del processo per maltrattamenti aggravati ai danni di una dipendente comunale, che si era costituita parte civile (lo stesso Maiolo è già accusato, nell’ambito di un altro procedimento penale di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso morale e materiale in atti pubblici e turbativa d’asta, nonché di peculato, minacce e porto abusivo d’armi).

La parte offesa ha continuato la costituzione di parte civile con il patrocinio dell’avvocato Chiara Luciani del Foro di Torino. Inoltre, sono state presentate le liste testimoniali da entrambi le parti a processo. Nello specifico, la parte offesa aveva lamentato di essere stata sottoposta dall’allora sindaco pro tempore a un regime vessatorio, denigrazioni, condotte offensive e svilenti, anche di fronte a terzi. In particolare, Maiolo le avrebbe rivolto insulti sistematici alzando la voce, attribuito inadempienze professionali non imputabili a lei, intimato di restare sempre alla propria postazione di lavoro e affidato un numero di obiettivi impossibili da portare a termine. L’uomo avrebbe apostrofato la dipendente dandole dell’incapace e dell’incompetente e domandandosi, in tono narcisistico, come lei avesse fatto a laurearsi, gettato a terra della documentazione e preso a calci la scrivania. Inoltre, le avrebbe negato la possibilità di seguire dei corsi di aggiornamento, minacciandola che doveva trovarsi un altro lavoro, e l’avrebbe strattonata durante una discussione verbale in presenza di terzi.

Queste condotte, che si sarebbero protratte da luglio 2012 al 5 agosto 2019, avrebbero procurato alla donna uno stato di prostrazione psicologica tale da causarle una malattia professionale, con una riduzione della capacità lavorativa pari al 12%, per un disturbo di adattamento con ansia e umore depresso misti, come risulta dal verbale dell’Inail datato 24 gennaio 2022. L’avvocato Roberto Ponzio, che difende Maiolo, ha ribadito: «Il mio assistito respinge gli addebiti e si propone di dimostrare in sede dibattimentale la correttezza del proprio operato. Contesta, inoltre, che la malattia, accertata anni dopo dall’Inail, sia in nesso causale con il rapporto di lavoro».

La prossima udienza si terrà il 9 novembre per l’audizione dei testi del Pm e per l’eventuale esame dell’imputato. Il processo proseguirà, poi, il 16 novembre per l’audizione dei testi della difesa e l’eventuale prima sentenza.

Manuela Zoccola

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