Chirurgia ricostruttiva al Ferrero: la nuova unità plastica è diretta da Fausto Cella

Chirurgia ricostruttiva al Ferrero: la nuova unità plastica è diretta da Fausto Cella

VERDUNO  Una nuova Struttura che lavorerà a fianco dell’oncologia e in tutte le situazioni di necessità, come nel caso della chirurgia post traumatica, per migliorare la resa degli interventi e il servizio offerto ai pazienti: all’ospedale Ferrero, è a pieno regime la nuova Struttura di chirurgia plastica e ricostruttiva, attiva da novembre 2022. La scorsa settimana, è stato presentato alla stampa il responsabile: si tratta di Fausto Cella, originario di Chiavari, con alle spalle un’esperienza ventennale e oltre cinquemila interventi.

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Il dottor Fausto Cella

Da Genova a Nizza e Bordeaux, per poi spostarsi al Santa Croce e Carle di Cuneo. Dal 2018, ha iniziato a collaborare con l’Asl Cn2 con l’allora nosocomio San Lazzaro, nelle vesti di consulente esclusivo nel campo della chirurgia mammaria. Nel momento in cui è stato indetto il bando per la ricerca del responsabile della nuova Struttura, non ha avuto dubbi: «Per me, che sono di origini liguri, questo ospedale è come un grande catamarano proiettato verso il futuro: un nosocomio con dotazioni tecnologiche all’avanguardia e con giovani in formazione, con l’obiettivo di crescere giorno dopo giorno», ha esordito Cella, che è affiancato nella nuova Struttura da una collega, Claudia Di Santo, chirurga plastica con un master in senologia.

Una specialità, la chirurgia plastica, che al Ferrero mancava e la cui introduzione porterà miglioramenti, come ha spiegato il direttore generale Massimo Veglio: «Da piccole lesioni cutanee alla chirurgia oncologica mammaria, eravamo costretti a rivolgerci ad altri centri. Pensiamo a una patologia come il carcinoma alla mammella: se non è presente in ospedale il chirurgo plastico, la donna è costretta ad attendere un secondo intervento per la ricostruzione». Un discorso che riguarda anche la collaborazione con l’oculistica, nel campo dell’oculoplastica, così come la chirurgia generale, l’ortopedia, la ginecologia e l’urologia, per ricostruzioni oncologiche della parete toracica, addominale, degli arti e dell’apparato genitale.

Ancora Cella: «Da quando ho preso servizio, ho lavorato in modo ottimale con le diverse Strutture. Per esempio, nel campo dell’oculistica, abbiamo lavorato su carcinomi complessi. Nel campo della chirurgia mammaria, con la breast unit del Ferrero, siamo tra i pochi ospedali in Italia a eseguire una tecnica innovativa, che permette risultati migliori in termini ricostruttivi, in un solo tempo chirurgico, per pazienti selezionate. Se ampliamo lo sguardo, il 70% dei nostri interventi per cancro al seno sono conservativi».

A tal proposito, con circa 150 interventi all’anno, l’Asl Cn2 chiederà ufficialmente il riconoscimento dell’équipe come breast unit. La nuova Struttura, poi, è attiva anche nel campo della chirurgia ambulatoriale: «In questo modo, si possono evitare ricoveri non necessari», ha aggiunto il nuovo responsabile. Soddisfatto anche Luciano Scalise, direttore della fondazione Ospedale Alba-Bra: «Avere tra di noi un professionista di questo calibro è un grande passo, prima di tutto perché ha scelto di lavorare nel pubblico: la sua presenza ha consentito un miglioramento concreto».

Francesca Pinaffo

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