Domenica la maratona fenogliana e una mostra sulla Resistenza

Ad accompagnare i lettori ci saranno Giorgio Fontana, Alberto Visconti e i Contratto sociale Gnu folk

Domenica la maratona fenogliana e una mostra per gli 80 anni della Resistenza
Partigiani della XXI brigata Matteotti in piazza Savona, il 18 maggio 1945. Tra di loro: Giacinto Rinaldi (Jaci), Adolfo Tapella (Cracoschi) e Gaetano Montrucchio (Tano) © Archivio Ciccio Rinaldi / Centro studi Beppe Fenoglio

ALBA Due anniversari, uno dal grande valore storico e l’altro di interesse letterario, ricadono a settembre: gli ottant’anni dalla firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, data che si può far coincidere con l’inizio della Resistenza, e il decennale della Maratona fenogliana. Il centro studi Beppe Fenoglio ha deciso di unire i due momenti, prevedendo per domenica 24 settembre, dopo le letture pubbliche di pagine dello scrittore albese, l’inaugurazione della mostra “Il vento e la terra. 80 anni di Resistenza” al palazzo Banca d’Alba.

La Maratona sarà dedicata a pagine di Primavera di bellezza, Il partigiano Johnny e Una questione privata. Inizierà alle 15 in piazza Rossetti, di fronte al centro studi, già casa di Fenoglio. Sono previste altre due tappe, presso le vecchie carceri, in vicolo San Giuseppe, e di fronte al Palazzo comunale. Il motto scelto per l’edizione 2023 è «Partigiano in aeternum». Ad accompagnare i lettori ci saranno Giorgio Fontana, Alberto Visconti e i Contratto sociale Gnu folk.

Fontana è autore di tre libri, Buoni propositi per l’anno nuovo, Babele 56. Otto fermate nella città che cambia e Per legge superiore. Con Bianca Roagna, direttrice del centro studi, è stato ospite alla Notte bianca delle librerie di giugno per l’incontro “Fiaba, violenza e verità: una conversazione su Una questione privata di Beppe Fenoglio”. Visconti è fondatore e autore dei testi degli Orage, gruppo che propone rock, canzoni d’autore e musica tradizionale. Da anni studioso dell’opera fenogliana, con il complesso ha dedicato all’autore albese il concerto dell’ultimo 25 aprile. Tra gli otto elementi dei Contratto sociale, formazione sorta a Lucca nel 2000, c’è Giovanni Pietro Vitali, voce e chitarra, docente universitario di digital humanities a Parigi e artefice dell’Atlas fenogliano.

Terminate le letture, alle 18 si terrà l’apertura della mostra. Significativo il luogo scelto per l’esposizione: il palazzo fu, nell’aprile 1945, la sede del Cln delle Langhe. Allestita da Danilo Manassero, voluta e promossa dal centro studi in collaborazione con Anpi Alba-Bra, istituti storici per la Resistenza di Torino e Cuneo e associazione Terre alte, con il contributo del Comune e delle fondazioni Crc e Crt, resterà visitabile fino a domenica 5 novembre, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Potrà contare sul supporto dei soci Anpi, disponibili per spiegazioni e approfondimenti. Altre informazioni sono reperibili dai collegamenti Internet accessibili con codici Qr. Per le scuole è possibile prenotare delle visite in settimana, scrivendo a prenotazioni@beppefenoglio22.it.

Secondo Bianca Roagna, «“Il vento e la terra” è dedicata a Enzo Demaria, il quale la volle fortemente. Fino a pochi giorni prima della sua morte, ragionammo su cosa esporre. Abbiamo cercato di proporre dei fondamentali didattici capaci di dare riscontro alla matrice unitaria dell’antifascismo, esercizio necessario soprattutto di questi tempi. Saranno presenti, corredate da pannelli esplicativi, fotografie provenienti da fondazioni, istituti della Resistenza di Cuneo e Torino e archivi privati. Molte sono inedite: ce n’è una molto interessante, che ritrae partigiani Gl della zona a Torino per la Liberazione. Alcune immagini non sono ancora classificate: a tal proposito, chiunque avrà elementi per identificare persone o contesti potrà riferircelo».

Nella mostra ci sarà anche «una sezione documentale, con le carte dell’archivio di Teodoro Bubbio, conservato proprio dal centro studi. Una grande mole, in buona parte ancora da studiare: ne abbiamo selezionate alcune parti, dal 1925, con la pagina del suo diario in cui afferma che solo gli antifascisti avevano la loro dignità, fino alla richiesta per la Medaglia d’oro, per la quale si spese in prima persona. Un documento di grande interesse, proveniente dalle cosiddette Carte del vicario, riguarda le liste delle famiglie albesi arrestate da Languasco nel 1944 per essere fucilate e poi rilasciate per intercessione del vescovo Luigi Maria Grassi. Sono tutti cognomi di Alba: i secondi della lista sono i Fenoglio di piazza Rossetti».

A completare il «racconto per immagini con suggestioni date dai documenti» sono una ventina di fotografie di Enrico Necade, proiettate in un video: «Sono legate a quella che Fenoglio definiva la grande madre Langa e costituiscono una selezione di paesaggi».  

Davide Barile

Banner Gazzetta d'Alba