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Progetto QualShell, qualità delle uve oltre lo zucchero e l’acidità

L’obiettivo è un metodo rapido per valutare i composti nelle uve Barbera e Nebbiolo alla raccolta e durante le fasi di fermentazione

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Da sinistra: Lorenzo Ferrero (Disafa); Andrea Rossi dell’Inrim; Loretta Panero, Maurizio Petrozziello (Crea); Simone Giacosa (Disafa); la coordinatrice Antonella Bosso e Martina Tarditi della cantina Terre del Barolo

VINO QualShell: si chiama così il progetto di ricerca dedicato all’implementazione di nuovi procedimenti per la valutazione qualitativa dell’uva e il monitoraggio del processo di vinificazione. L’idea, concepita qualche anno fa nel corso di una chiacchierata tra esperti della filiera vitivinicola, ha preso corpo e i primi risultati sono in corso di divulgazione.

Il lavoro, coordinato da Antonella Bosso, responsabile del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria) per la viticoltura e l’enologia di Asti, coinvolge ricercatrici e ricercatori di una certa importanza: oltre al gruppo del Crea, gli esperti dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inrim) guidati da Andrea Rossi e il Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino con Simone Giacosa e Lorenzo Ferrero. Al progetto collaborano fin dall’avvio la cantina Terre del Barolo, Confagricoltura di Alba, Erinformatica, e lo studio Vassallo di Alba, oltre a nove aziende vitivinicole piemontesi.

Progetto QualShell, qualità delle uve oltre lo zucchero e l’aciditàQualShell mira a ottenere degli strumenti e dei sistemi che permettano di misurare la maturità dell’uva considerando tutti i parametri necessari, ovvero non solo il contenuto zuccherino e l’acidità – come oggi avviene nei controlli effettuati in massa sulle uve rosse all’ingresso in cantina – ma valutando l’uva nel suo complesso di zuccheri, acidi e polifenoli.

Le prove sono state compiute su delle uve di varietà Barbera e Nebbiolo e sui vini da esse ottenuti. La ricerca ha avuto inizio alla fine del 2020 e ha portato all’analisi dei dati di tre annate, 2021, 2022, 2023.

La composizione polifenolica (contenuto in antociani e tannini) di queste varietà è di estrema utilità per valutare la qualità delle uve e per programmare gli interventi di vinificazione. Attualmente questo esame avviene con l’impiego di metodologie che richiedono tempi lunghi e i risultati ottenuti non sono di facile interpretazione.

L’obiettivo del progetto consiste nella messa a punto di un metodo rapido per arrivare a valutare i composti presenti nelle uve Barbera e Nebbiolo alla raccolta e anche a poter effettuare alcuni controlli rapidi sui vini durante le fasi di fermentazione, in particolare la malolattica, e l’affinamento. Le uve sono tuttora giudicate dal punto di vita economico in base al loro contenuto di zuccheri. Un parametro che, seppur importante, ha dei limiti, soprattutto in un areale dove i vini sono in prevalenza di affinamento lungo, caratterizzati da un quadro polifenolico tale da riflettere espressioni differenti a seconda dei luoghi e del tempo.

Anche il cambiamento climatico spinge a desiderare uno strumento che consenta di capire a quale stadio della maturazione fenolica si trovano le uve e se è possibile “anticipare” la raccolta prima di portare in cantina frutti con un contenuto zuccherino troppo elevato, oppure acidità troppo basse o, ancora, polifenoli già ossidati.

La strumentazione in fase di calibrazione, che si fonda su misurazioni spettroscopiche Raman, permetterebbe di remunerare i viticoltori in maniera più corretta. Si tratta di un aspetto di grande interesse per la cantina Terre del Barolo, partner fondatore dell’iniziativa.

Il progetto è finanziato dalla Misura 16 del Piano di sviluppo rurale (Psr) della Regione Piemonte.

QualShell è stato presentato all’Ampelion di Alba (il 5 luglio) e alla sala Usseglio-Tomasset del Centro di ricerca viticoltura ed enologia di Asti (il 19) con la comunicazione dei primi risultati ottenuti. L’attività di divulgazione proseguirà a settembre con incontri in campo, nel corso dei quali sarà possibile osservare la diretta applicazione del nuovo strumento a spettrometria Raman per la misurazione della maturità dell’uva. Le date previste sono il 18 e il 21 settembre.

Chi fosse interessato a vedere l’applicazione di questa nuova tecnologia può registrarsi (è consigliato farlo) sul sito Internet www.qualshell.com, dove sono disponibili i dettagli di orario, luogo e modalità dell’incontro.

 Martina Tarditi

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