Uncem: incontro pubblico lunedi 18 settembre a Demonte su transiti alpini, opere viarie e mobilità di merci e persone attraverso le Alpi

Variante di Demonte: inaccettabile ritardo al via libera da parte del Consiglio dei ministri

DEMONTE Che fine ha fatto la circonvallazione di Demonte, insieme con le strade necessarie in Valle Stura? Bloccate da reperti storici rinvenute sui versanti montani? E il Maddalena? Viene realmente considerato un passaggio alpino importante? Cosa ne pensano i rappresentanti politici? Domande, con molte altre, al centro dell’incontro che Unione montana Valle Stura e Uncem Piemonte organizzano nel pomeriggio di lunedi 18 settembre, alle ore 18, nella sala consigliare del Municipio, a Demonte. Invitati tutti i Parlamentari, Consiglieri comunali, Cittadini, studenti, associazioni, sindacati. L’incontro è aperto e tutti possono intervenire.

È il terzo appuntamento che Uncem organizza su transiti e passaggi. Dopo Moncenisio e Borgofranco d’Ivrea. Le problematiche sono molteplici, e Uncem le rileva da oltre dieci anni. Non solo sono saltati interventi. È mancata una vera pianificazione. Che oggi rischia di isolare il Piemonte. La chiusura per lavori del Tunnel Monte Bianco [e la necessità di una seconda canna], la necessità di una efficace viabilità in Valle Stura, i ritardi del tunnel di base del TAV verso Lione, il prolungamento dei lavori al Tenda, la mancanza di una rete viaria efficace verso i valichi alpini, il blocco del Gottardo e il contingentamento dei mezzi pesanti al Brennero in Austria, stanno complicando il traffico sulle reti del Cuneese e del Torinese. Con mezzi pesanti che utilizzano la viabilità interna ai paesi. Una situazione grave, con un isolamento che vede purtroppo nelle Alpi una barriera verso l’Europa.

Il Piemonte ha bisogno di moderne infrastrutture per “passaggi a nord-ovest” e “passaggi a sud-ovest” più intelligenti e smart. Con Cuneo e le Valli cuneesi protagoniste. Anche il Terzo Valico, tra Sempione, Genova e Milano, non deve escludere il nodo Torinese, che va [ma non solo] verso Lione attraverso Susa, poi Moncenisio e Monginevro. E va verso Nizza attraverso le Alpi Marittime. Senza reti, l’isolamento è un forte rischio che non vogliamo correre. Le Montagne sono vettori di unione, con la Francia in primis, ma affinché le Alpi siano cerniera e non barriera, servono infrastrutture, investimenti, che tengano ben presenti i paesi attraversati, le persone che ci vivono, l’economia locale. Flussi e piattaforme da costruire e rigenerare. Includendo sempre le comunità delle Alpi, come quelle della Valle Stura. Lunedi sera facciamo il punto a Demonte.

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