Addio Pnrr: la rinegoziazione tra Governo ed Europa cancella 10 milioni di euro ad Alba e Bra

Addio Pnrr: la rinegoziazione tra Governo ed Europa potrebbe cancellare 10 milioni di euro ad Alba e B

ALBA Tre milioni e mezzo in meno di fondi Pnrr ad Alba e ben sette tagliati a Bra (il dettaglio è nella tabella qui sotto): il piano Fitto-Meloni per rinegoziazione i finanziamenti europei del programma Next generation Eu per rilanciarne l’economia dopo la pandemia prevede di definanziare, totalmente o parzialmente, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro.  Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro cancellati.

A lanciare l’allarme è il gruppo regionale del Partito democratico. «Rischiano di venire sacrificati progetti importanti che in alcuni casi sono già in stato avanzato di realizzazione», spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle. «Il Presidente Cirio è silente. Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione?», si chiede.

L’elenco dei progetti a rischio ad Alba e Bra ma in tutta la Granda la lista conta 1.544 progetti per un importo di 337 milioni e molte Amministrazioni locali che stanno approvanto i propri piani di programmazione, potrebbero scoprire di avere a bilancio soldi per interventi del Pnrr, che invece non ci sono più.

I tagli previsti per Alba

Ristrutturazione completa, adeguamento sismico, efficientamento energetico dell’ex Casa Miroglio di via Manzoni per ampliamento Centro studi fenogliani 1.966.553
Riqualificazione del primo piano del complesso monumentale del monastero di Santa Maria Maddalena di via Vittorio Emanuele 720.000
Realizzazione centro accoglienza per disabili nel fabbricato ex scuderie caserma Govone 350.000
Sistemazione locali con efficientamento energetico degli uffici della sede Polizia municipale in piazza Risorgimento 130.000
Adeguamento ed efficientamento energetico della scuola secondaria Vida di via Balbo 130.000
Lavori di adeguamento per efficientamento energetico del fabbricato sede Avis 130.000
Opere di manutenzione straordinaria sui torrenti 100.000
TOTALE TAGLI AD ALBA 3.526.553

I tagli previsti a Bra

Rifunzionalizzazione di parte del fabbricato ex mattatoio di via Ballerini, destinato a centro di aggregazione polivalente 3.000.000
Riqualificazione funzionale e messa in sicurezza di palazzo Garrone in piazza Caduti per la Libertà 2.168.798
Riqualificazione urbana di via Vittorio Emanuele II 912.000
Interventi sul centro ricreativo-sportivo in frazione Bandito 220.000
Riqualificazione energetica di porzione del palazzo municipale 175.000
Produzione di energia da fonti rinnovabili nell’edificio comunale di adibito a sede Cri in via Caduti del lavoro 1 130.000
Efficientamento energetico di piazza Caduti della Libertà, piazza Vittorio Emanuele ed ingresso tangenziale 140.000
Costruzione ascensore scuola elementare Don Milani in Largo Europa 130.000
Produzione di energia da fonti rinnovabili nell’edificio comunale adibito a magazzino in via Palma di Cesnola 130.000
TOTALE TAGLI A BRA 7.005.798

Il presidente dell’Anci, associazione nazionale dei Comuni, Antonio De Caro ha commentato così: «Della proposta di definanziamento da parte del governo non si capisce la ragione. Parliamo di opere cruciali per le nostre città, interventi per le periferie che potranno risanare situazioni sociali ed economiche difficili: perché dobbiamo metterle a rischio con un cambio immotivato della fonte di finanziamento? Al ministro abbiamo anche segnalato il rischio grave di suscitare un clima di sfiducia dei cittadini verso lo Stato, visto che si crea incertezza laddove noi sindaci avevamo assunto impegni rigorosi con le nostre comunità».

«L’elenco dei progetti a rischio taglio è impressionante e riguardano la scuola, la cultura, lo sport, la prevenzione del dissesto idrogeologico nonché interventi di ristrutturazione si importanti edifici», aggiunge il consigliere Maurizio Marello. «Forse da Roma non si stanno rendendo conto dell’impatto territoriale di questa decisione. Bisogna mobilitarsi affinché questa sforbiciata proposta dal Governo non venga a pregiudicare opere che non solo sono già state progettate ma in vari casi realizzate o in via di realizzazione. È inspiegabile che si voglia penalizzare i Comuni che hanno lavorato bene, rispettando i cronoprogrammi, facendoli passare da una situazione di certezza, quella del Pnrr, ad una situazione di incertezza sulle coperture dei progetti cambiando la fonte di finanziamento».

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