Il Piemonte resiste alle difficoltà e produce il 7,7 per cento del Pil

Secondo i dati di Unioncamere Piemonte, nel 2022 il Pil (Prodotto interno lordo) regionale si è attestato intorno ai 145 miliardi

Salari: in Italia il calo è del 5,9 per cento annuo

IRES PIEMONTE Venti di disorientamento e trasformazione, oltre che fratture insanabili, attraversano il tessuto sociale, rendendo il mondo soggetto a continui mutamenti. Eppure sbucano nuove letture, strumenti innovativi per leggere il reale in profondità. Per esempio, per capire che cosa sta accadendo nella nostra regione l’Istituto per le ricerche economiche e sociali (Ires) ha pubblicato il numero 80 della rivista Politiche Piemonte.

Nel documento la ricercatrice Cristina Bargero spiega che il quadro nazionale e mondiale è caratterizzato nell’ultimo biennio «da una serie di fenomeni imprevisti (pandemia, tensioni geopolitiche, guerre), con ricadute sulla congiuntura economica, sulla situazione sociale e sulla finanza pubblica. Le Regioni si trovano così a elaborare risposte rapide ed efficaci a eventi improvvisi e sempre più frequenti, in un contesto globalizzato in cui spesso le dinamiche hanno confini nazionali, europei e internazionali».

In un contesto di questo tipo, le economie regionali possono diventare «luoghi privilegiati per innescare dinamiche di crescita e di reazione ai momenti di crisi». L’analisi aiuta le soluzioni. In Piemonte uno dei problemi è legato all’invecchiamento della popolazione. Il calo delle nascite assottiglia la forza lavoro e moltiplica gli anziani con i relativi bisogni di cura. Ma, a fronte di questa congiuntura, il sistema sembra resistere e anzi migliorare.

Lavoro: in Granda 31 vittime nel 2021Secondo i dati di Unioncamere Piemonte, nel 2022 il Pil (Prodotto interno lordo) regionale si è attestato intorno ai 145 miliardi di euro, il 7,7% della ricchezza prodotta a livello nazionale, un valore superiore rispetto ai 136 miliardi del 2021, ma anche ai livelli registrati nel periodo precedente il Covid-19, quando si attestava sui 138 miliardi.

Vanno forte i settori delle costruzioni (+9,6%) e i servizi (+4,6%), seguiti dal comparto agricolo (+3%). Anche il manifatturiero conferma la propria solidità, nonostante le difficoltà provenienti dalla guerra e dal caro energetico. Si aggiungono i risultati dell’export, pari a 59 miliardi di euro (nel 2022 +18,5% rispetto al 2021), che rendono il Piemonte la quarta regione esportatrice in Italia, con una quota pari al 9,4%.

Sul fronte occupazionale il 2022 si è chiuso con una crescita dell’1% circa del numero di occupati rispetto al 2021, con un tasso complessivo passato dal 65 al 66,3%. Il tasso di disoccupazione è invece diminuito, dal 7,5 al 6,6%.

Le imprese registrate a fine giugno 2023 ammontano a 424.995, confermando il Piemonte in settima posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle attività italiane. Rispetto alle altre regioni del Nord, tuttavia, la ripresa del dopo pandemia risulta molto più lenta sul fronte occupazionale.

Nel complesso, l’immagine è di una realtà che resiste dal punto di vista economico, ma patisce sul fronte ambientale e sociale, come spieghiamo qui sotto. Inoltre, la comunità sembra impegnata in un lavoro di profonda ristrutturazione della propria identità, nel tentativo di cambiare i presupposti del vivere, per affrontare un mondo in rapido e profondo cambiamento.

Digitale può significare anche ritorno alle radici: l’esperienza del Tourbante viaggi

Digitale non significa soltanto accesso al mondo degli schermi, semplificazione delle procedure e interazione con l’intelligenza artificiale. Se attuato in maniera sostenibile, il processo tecnologico può aiutare a recuperare anche modalità di convivenza meno invasive.

In base a questa filosofia, Intesa Sanpaolo, nell’ambito del “Crescibusiness digitalizziamo in tour”, ha premiato alcune aziende artigiane del commercio, del turismo e della ristorazione. L’iniziativa appartiene a un piano nazionale per il quale sono stati stanziati in tutto 5 miliardi di euro.

Tra le aziende premiate in provincia di Cuneo compaiono: Wyblo, una start up innovativa con sede a Borgo San Dalmazzo che fornisce soluzioni di e-learning per il mondo professionale; Segreti di bellezza, attiva nel mondo della cosmetica anche con una propria linea di prodotti, con sedi a Saluzzo e Moretta; l’agenzia di viaggi Tourbante di Bra; la locanda Lou Pitavin, piccolo albergo ecosostenibile in Valle Maira, dove Valeria e Marco portano avanti il primo hotel del Nord-ovest certificato per l’uso intelligente dell’energia, delle risorse e della scelta dei materiali. Gazzetta d’Alba ha parlato con i titolari del Tourbante viaggi di Bra.

Il Piemonte resiste alle difficoltà e produce il 7,7 per cento del Pil
Massimo Doglia (Il Tourbante)

«Con mia moglie Barbara Zanatta abbiamo aperto l’agenzia nel 2005, dopo più di un decennio di esperienza sul campo: villaggi turistici, hotel, accompagnamento e tanto altro»: lo spiega Massimo Doglia, proprietario dell’agenzia premiata da Intesa Sanpaolo, mentre racconta la propria esperienza. «La nostra attività si divide in due indirizzi. Il primo è orientato verso l’esterno: forniamo tutti i servizi tipici di un’agenzia di viaggi (biglietteria aerea, navale e ferroviaria, vendita di esperienze, crociere); abbiamo inoltre una specializzazione sugli itinerari di gruppo (accompagnati da noi). Il secondo indirizzo riguarda l’interno, ovvero il Piemonte. Commercializziamo esperienze di nostra organizzazione in tutta la regione per persone singole e per gruppi. Siamo anche i gestori di due uffici turistici (a Neive e, novità di questi giorni, Monforte d’Alba), che ci consentono di mantenere una forte presenza sul territorio».

A prescindere dall’attività economica, il Tourbante si fa portavoce di una filosofia che tenta di unire la sostenibilità al digitale: «I nostri principi etici si articolano attraverso diverse dimensioni. Per quanto riguarda l’organizzazione dell’ufficio prediligiamo l’utilizzo di materiali duraturi, riutilizzabili o riciclati e non usa e getta; limitiamo al massimo l’uso della carta e ci impegniamo in una raccolta differenziata scrupolosa. Per quanto riguarda i viaggi, vogliamo mantenere il rispetto della cultura delle popolazioni che approcciamo, dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità. Si tratta di reali priorità per un viaggiatore etico, che non scorda il rispetto dei diritti umani: in tanti Paesi in cui ci muoviamo vengono calpestati. Ne soffrono le minoranze etniche e religiose, le donne e i minori; molto spesso le discriminazioni e le repressioni riguardano gli orientamenti sessuali delle persone. Talvolta, l’intera popolazione è priva di libertà civili». Conclude Doglia: «Importante è anche la scelta della mobilità condivisa, prediligendo mezzi pubblici, elettrici, su due ruote e programmando visite a piedi».

Il digitale, in modo particolare, «è un aspetto fondamentale nel nostro percorso professionale. La presenza costante sui social network, con una forte propensione alla vendita on-line e l’utilizzo di strumenti di comunicazione immediata sono una parte integrante del nostro processo lavorativo».

Oggi l’impresa deve innovare per restare salda sul mercato

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Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa San Paolo

Andrea Perusin è il direttore Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo.

Come si sviluppa in Piemonte il digitale e come coinvolgerà le nostre vite, Perusin?

«Il Piemonte si colloca al quinto posto tra le regioni italiane per digitalizzazione, sopra la media nazionale, secondo l’indice Desi (Digital economy and society index) della Commissione europea. L’Italia a sua volta è posizionata a livello internazionale in diciottesima posizione su 27: in netto miglioramento rispetto al 2020, quando era al numero 25, ma comunque sotto la media europea. Il nostro Paese è superato da Portogallo, Slovenia, Spagna, Malta e molto lontano dai nostri abituali competitor, come Francia e Germania. Le imprese italiane hanno realizzato investimenti importanti per digitalizzarsi, ma il ritardo in termini di competenze è ancora rilevante. Si è inoltre creato uno scollamento tra i bisogni delle imprese e le offerte di lavoro presenti sul mercato: i datori di lavoro vorrebbero assumere ma segnalano la mancanza di professionalità specifiche, poiché i disoccupati non hanno le caratteristiche richieste. Tra la sostituzione degli addetti che andranno in pensione e i nuovi posti di lavoro, Unioncamere-Anpal stima che in Italia si creerà un ampio fabbisogno di nuovi occupati – tra i 3,4 e i 3,8 milioni nel periodo 2023-2027 –, che dovranno avere per circa i due terzi competenze green e digitali, spesso compresenti. Attualmente, in Piemonte, circa la metà delle assunzioni previste dalle imprese è di difficile reperimento. È fondamentale agire da subito sull’istruzione per migliorare la preparazione dei giovani e sulla formazione interna alle imprese per aggiornare i lavoratori che sono già stati inseriti».

Quali sono i rischi – sociali e culturali – di un eccessivo sviluppo del digitale?

«Digitalizzare è necessario per le imprese sia per efficientare i propri processi produttivi che per raggiungere più facilmente i consumatori. Gli acquisti on-line di prodotti e servizi stanno crescendo costantemente, il canale fisico e quello on-line si intrecciano sempre più e anche gli strumenti di pagamento sono sempre più digitali. Lo sviluppo tecnologico dovrà essere inclusivo, per non escludere le persone più anziane o comunque meno abituate all’uso dei nuovi strumenti, ma allo stesso tempo occorrerà investire di più e meglio per migliorare le competenze, soprattutto dei giovani. In molti ambiti, pensiamo per esempio a quello sanitario, l’evoluzione potrà tradursi in una migliore risposta ai bisogni delle persone e a un accesso più facile ai servizi».

Le imprese che non si digitalizzano sono destinate a morire oppure possono sopravvivere grazie a un processo di “salvaguardia” della tradizione?

«Digitale e tradizione non sono in contrapposizione. Anzi, grazie alla digitalizzazione anche le imprese più tradizionali possono cogliere nuove opportunità di sviluppo, abbattere i costi, essere più visibili: pensiamo all’agricoltura dove, con l’aiuto di droni, si possono raccogliere dati utili per risparmiare risorse come l’acqua oppure a lavorazioni artigianali che attraverso il canale digitale possono raggiungere mercati di vendita molto lontani. Le imprese destinate a morire sono quelle che non si guardano intorno, non innovano, non modificano i comportamenti al mutare del contesto. Inoltre, la digitalizzazione è un fattore abilitante della transizione green, tanto che molti studi le definiscono trasformazioni gemelle, strettamente collegate».

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Dall’analisi della rivista Politiche Piemonte n. 80 pubblicata a ottobre emerge come nella nostra regione le dinamiche di povertà siano impattanti sulla popolazione. Spiega il ricercatore Ires Stefano Aimone: «A proposito delle spese familiari per acquisti di beni e servizi, una parte non trascurabile di quanti hanno risposto al nostro questionario ha segnalato difficoltà in aumento rispetto alla rilevazione effettuata lo scorso anno. Di particolare rilievo i problemi ad affrontare le spese mediche (22,5% degli intervistati) e il pagamento delle bollette (23,8%); ma la voce per la quale si registra l’incremento maggiore nel corso dell’ultimo anno è l’acquisto di generi alimentari, che passa dal 14,4% al 18%».

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Le famiglie piemontesi incontrano problemi nel presente, ma anche le previsioni per il futuro non sono certe, perché intrecciate alla mutevolezza del quadro internazionale. Prosegue Aimone: «In uno scenario in continua evoluzione come quello in cui siamo immersi, le previsioni possono essere facilmente smentite dai fatti. Le notizie recenti sull’andamento dell’economia europea e nazionale, diffuse alla fine dell’estate, stanno infatti disegnando un andamento poco favorevole». Tuttavia, si profilano anche cambiamenti positivi, «che riguardano le energie rinnovabili, la formazione delle competenze, la diversificazione del sistema economico, la crescita della logistica, l’organizzazione del sistema sanitario, solo per citare alcuni temi».

L’AMBIENTE

Tra i nodi più critici comunicati dall’Agenzia per la protezione ambientale (Arpa) in Politiche Piemonte emergono ancora una volta quelli relativi al consumo di suolo. I ricercatori spiegano che non si è invertita affatto la tendenza all’incremento della cementificazione e, anche se i numeri precisi non sono ancora disponibili per il 2022, è presumibile si attestino sulla media dell’anno precedente. Significa circa 630 ettari in più di terra ricoperta da costruzioni di vario tipo negli ultimi 365 giorni.

Inoltre, Arpa ha evidenziato che ad aumentare sono stati anche gli impianti di telecomunicazione e dunque i campi elettromagnetici in rapporto alla popolazione residente. I ricercatori, infatti, rilevano che «la densità degli impianti di telefonia durante il 2022 e l’inizio del 2023 ha mostrato un aumento marcato in circa metà delle province piemontesi (in particolare Asti, Torino e Verbania), soprattutto in relazione allo sviluppo della rete 5G, mentre il parametro risulta stabilizzato, o con lievi aumenti, altrove. La potenza complessiva degli impianti per le telecomunicazioni, parametro correlabile con l’intensità di campo elettromagnetico irradiata, ha avuto negli anni un andamento crescente. Fino al 2011 il contributo preponderante è stato quello degli impianti radiotelevisivi. A partire dal 2012, però, la potenza complessiva di questa tipologia di impianti è andata stabilizzandosi, mentre ha continuato a crescere quella delle stazioni radio per telefonia cellulare, passata da un contributo pari al 34 per cento del totale nel 2006 all’84% a inizio 2023».

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INTERNET

Se si sta di più al telefono o si viaggia in Internet, secondo i dati dell’Osservatorio culturale del Piemonte, nel 2022 si registra pure una grande crescita del pubblico nelle attività festivaliere all’aperto. La condivisione dello spazio fisico e dell’esperienza “incarnata” torna al centro. Per fare alcuni esempi: il Salone del libro di Torino, con 168.700 ingressi nel 2022 e 215mila nel 2023, ha superato i risultati del 2019; l’Eurovision song contest ha segnato 220mila presenze; 85mila persone hanno partecipato al Kappa future festival (erano 70mila nel 2019), 50mila a Collisioni e 35mila al festival Club to club.

In parallelo si assiste a una progressiva e incalzante diffusione delle tecnologie digitali: se nel 2012 gli utenti di Internet in Piemonte erano il 48,7% della popolazione, nel 2022 rappresentano il 75,4% dei residenti nella regione.

Roberto Aria

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