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Da Greccio ai giorni nostri: 800 anni di storia del presepe

La prima rappresentazione della Natività pare sia stata realizzata da san Francesco nel 1223 nell'attuale provincia di Rieti

Il Vangelo senza libro, il presepe del diacono Giorgio Fissore a Bra 2

LA STORIA Presepe o presepio poco importa, sono passati ottocento anni, ma continua a essere, insieme all’albero, il simbolo del Natale. La prima rappresentazione della Natività pare sia stata realizzata da san Francesco nel 1223 a Greccio, nell’attuale provincia di Rieti.

Il significato della parola è mangiatoia o recinto per animali e per quanto possano esserci tanti comprimari, il ruolo dei protagonisti è giocato sempre da chi sta al centro della grotta, la Sacra famiglia con bue e asinello.

Gelindo è il personaggio tipico del presepe piemontese. Il pastore diventato protagonista del detto popolare «fè Gelindo en t’el presepio» e dello spettacolo teatrale La divota commedia si presenta con un agnello in spalla, il cappello a larga tesa in testa e l’immancabile cavagnin. Da novant’anni l’appuntamento principale con il pastore piemontese è al teatro San Francesco di Alessandria. Le prossime repliche saranno il 25 e il 26 dicembre, il 5, 6 e 14 gennaio alle 21 e il 7 e il 13 gennaio alle 15.

Un tema sentito a cui sono stati dedicati diversi volumi, tra cui quello di Guido Moro, Presepe piemontese, storia, curiosità, costumi, fede, attività, usanze, leggende e superstizioni delle genti del Piemonte (Priuli & Verlucca).

Tra le Natività da non perdere in Piemonte emerge a Torino quella meccanica della Santissima Annunziata di via Po. Costruita da Francesco Canonica all’inizio del ’900, è composta da oltre duecento personaggi, di cui cento animati.

Uno dei più estesi è a Cavallermaggiore in piazza Vittorio Emanuele II. Su una superficie di oltre trecento metri quadrati, si può camminare attorno alle statue settecentesche, alte circa cinquanta centimetri.

L’arte e le tradizioni presepiali piemontesi, se comparate con Napoli, sono però poca cosa. Se si visita la città in questo periodo, vale la pena passare nella zona di San Gregorio Armeno. Oltre alle statuine principali, qui si trovano pastorelli con le fattezze dei personaggi famosi.

Totò e Maradona, politici, cantanti e celebrità, qui convivono con angeli e Re magi. In città vale la pena fare un salto al Museo permanente del presepio ospitato nella basilica di San Paolo maggiore. Chi non potesse recarsi a Napoli, può ordinare qualcosa tramite corriere: un regalo di Natale senz’altro originale.

Davide Barile

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