Deposito nazionale per le scorie nucleari, in lista 5 località nell’Alessandrino

Approfondimento: come sarà il deposito nazionale delle scorie nucleari

DEPOSITO NUCLEARE Dopo anni di attese, studi e polemiche, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato la mappa delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari, la Cnai.

Sono indicati 51 siti, concentrati in 5 zone su 6 regioni:

  • 10 in Basilicata (5 nel Materano e 5 nel Potentino),
  • 4 fra Basilicata e Puglia,
  • 21 in Lazio (nel Viterbese),
  • 5 in Piemonte (nell’Alessandrino),
  • 1 in Puglia (a Gravina),
  • 8 in Sardegna (2 nell’Oristanese e 6 nel Sud Sardegna),
  • 2 in Sicilia (nel Trapanese).

Ma la lista non è chiusa. Il recente Decreto legge energia, riprendendo una proposta di legge della Lega, ha introdotto la possibilità di autocandidature per comuni che non sono compresi nella mappa. E ora ci sono 30 giorni per presentarle.

L’Italia da decenni deve realizzare un deposito nazionale delle scorie nucleari, lo prevedono le norme Ue. I suoi rifiuti radioattivi oggi sono in Francia e Gran Bretagna (quelli più pericolosi) o sono sparsi in depositi poco sicuri. Nel 2003 il governo Berlusconi provò a costruire la discarica a Scanzano Jonico in Basilicata, ma dovette rinunciare per la rivolta dell’intera regione.

Nel 2021 la Sogin, la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari, che dovrà costruire e gestire la discarica, ha pubblicato una prima Carta dei siti potenzialmente idonei, individuati sulla base di criteri di sicurezza: lontananza da centri abitati, da corsi d’acqua e falde, da zone sismiche, da aree agricole e altro. Su questi siti è stata avviata una consultazione pubblica con i Comuni e cittadini, e si è arrivati alla lista definitiva di 51 aree, la Cnai (Carta nazionale delle aree idonee).

Il problema è che nessuna delle località indicate nella mappa si è dichiarata disponibile ad ospitare la discarica. In compenso, alcuni Comuni non compresi, primo fra tutti Trino Vercellese (dove già esisteva una centrale), si sono candidati a prendersi il deposito. Questo porterebbe sul territorio contributi pubblici milionari, oltre a 4mila occupati nel cantiere per 4 anni e a 700-mille nella gestione.

L’esclusione dalla Cnai per qualcuno è dovuta solo a vincoli amministrativi, come la destinazione agricola di terreni, che possono essere modificati facilmente.

«La Regione Basilicata ribadisce il proprio no all’individuazione in territorio lucano dei siti per i rifiuti radioattivi», ha detto l’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Cosimo Latronico.

No anche dal sindaco di Altamura, Vitantonio Petronella: «Sono pronto sin d’ora – ha spiegato – a condividere delle azioni comuni con i sindaci dei Comuni di Gravina in Puglia, Matera e Laterza, con i presidenti delle due Regioni e con gli altri rappresentanti della nostra città in Consiglio regionale e in Parlamento».

«I lucani dovranno ringraziare il governo regionale e nazionale per il regalo di Natale che sta per arrivare», ha commentato il deputato del Pd Enzo Amendola.

Sindaca di Carmagnola: «Festeggiamo una vittoria collettiva»

CARMAGNOLA Non c’è più la frazione Casanova di Carmagnola tra i siti ritenuti idonei a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari e la sindaca Ivana Gaveglio esprime «grande soddisfazione»: «Questo risultato – commenta – rappresenta il frutto di un impegno incessante da parte della nostra amministrazione comunale e di tutte le amministrazioni dei Comuni limitrofi, insieme alle diverse associazioni e alle singole persone che si sono impegnate nel difendere le ragioni del no a questo progetto. La nostra comunità – prosegue Gaveglio – si è unita in un fronte comune. Carmagnola, con la sua ricca tradizione agricola e i suoi prodotti di alta qualità, può ora continuare a prosperare senza il peso di questa minaccia imminente. Oggi – conclude – festeggiamo una vittoria collettiva che riflette il nostro impegno per preservare la bellezza e l’integrità del nostro territorio».

Sindaci alessandrini: «Proseguiremo battaglia per il no»-

ALESSANDRIA Ci sono 5 siti in Piemonte, tutti in provincia di Alessandria, tra quelli ritenuti idonei a ospitare il deposito di scorie nucleari ed è già partita la mobilitazione contro l’ipotesi che uno possa essere scelto.

«Ci siamo sentiti tra sindaci. Siamo determinati nel proseguire la nostra battaglia e, nel caso in cui fosse necessario, anche attraverso viene legali. La partita non è ancora chiusa, siamo pronti a combattere», dice Gianluca Colletti, sindaco di Castelletto Monferrato e responsabile enti locali di Forza Italia Alessandria.

«La presenza nella Carta dei siti idonei di quelli di Alessandria un pò ci lascia basiti – sottolinea Colletti – Perché pensavamo di poterne uscire con la documentazione tecnica prodotta per respingere al mittente la scellerata proposta del territorio alessandrino. Non assolutamente idoneo a ospitare un deposito di tale portata, considerati gli aspetti ambientali, idrogeologici, socio-economici e non solo. Oltre al carico già sostenuto con le problematiche legate all’Eternit di Casale Monferrato, all’Acna di Cengio, all’Ecolibarna di Serravalle. Senza dimenticare le diverse aziende chimiche che insistono ancora sul territorio, esponendo a una pressione ambientale già al limite della sostenibilità. Motivazioni del No derivate da studi tecnici approfonditi. Sapevamo fosse una battaglia lunga e la continueremo. Non è una questione solo nazionale, ma europea», conclude Colletti.- Una rappresentanza di sindaci del territorio alessandrino nel febbraio scorso avevano incontrato, a Roma, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per ribadire la loro opposizione all’ipotesi di realizzare il deposito in provincia di Alessandria.

Ansa

L’elenco delle aree presenti nella proposta Cnai

Provincia Comuni interessati
REGIONE PIEMONTE
Alessandria Bosco Marengo, Novi Ligure
Alessandria Alessandria, Oviglio
Alessandria Alessandria, Quargnento
Alessandria Castelnuovo Bormida, Sezzadio
Alessandria Fubine Monferrato, Quargnento
REGIONE BASILICATA
Matera Montalbano Jonico
Matera Montalbano Jonico
Matera Matera
Matera Bernalda
Matera Bernalda, Montescaglioso
Matera, Potenza Genzano di Lucania, Irsina
Potenza Genzano di Lucania
Potenza Genzano di Lucania
Potenza Genzano di Lucania
Potenza Genzano di Lucania
REGIONI BASILICATA E PUGLIA
Bari, Matera Altamura, Matera
Bari, Matera Altamura, Matera
Matera, Taranto Laterza, Matera
Matera, Taranto Laterza, Matera
REGIONE LAZIO
Viterbo Montalto di Castro
Viterbo Canino, Cellere, Ischia di Castro
Viterbo Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello
Viterbo Corchiano, Vignanello
Viterbo Corchiano, Gallese
Viterbo Corchiano
Viterbo Gallese, Vignanello
Viterbo Canino, Montalto di Castro
Viterbo Tarquinia, Tuscania
Viterbo Canino
Viterbo Canino, Montalto di Castro
Viterbo Arlena di Castro, Tuscania
Viterbo Ischia di Castro
Viterbo Arlena di Castro, Piansano, Tuscania
Viterbo Piansano, Tuscania
Viterbo Tuscania
Viterbo Arlena di Castro, Tessennano, Tuscania
Viterbo Arlena di Castro, Tuscania
Viterbo Tessennano, Tuscania
Viterbo Canino
Viterbo Montalto di Castro
REGIONE PUGLIA
Bari Gravina in Puglia
REGIONE SARDEGNA
Oristano Albagiara, Assolo, Usellus
Oristano Albagiara, Usellus
Sud Sardegna Mandas, Siurgus Donigala
Sud Sardegna Segariu, Villamar
Sud Sardegna Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna
Sud Sardegna Nurri
Sud Sardegna Ortacesus
Sud Sardegna Guasila
REGIONE SICILIA
Trapani Calatafimi-Segesta
Trapani Trapani
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