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Lasciate libera la nostra terra, Langhe e Roero contro l’impianto a biometano (VIDEO)

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ALBA Al grido di «Lasciate libera la nostra terra» e «Viviamo in campagna, vogliamo restarci» un centinaio di manifestanti ha partecipato al corteo indetto per la Giornata mondiale per la tutela del suolo di sabato 2 dicembre dalle associazioni ambientaliste di Langhe e Roero.

Una marcia partecipata, che ha avuto avvio dal parcheggio della Ferrero per arrivare nelle vie del centro storico albese. Tante le organizzazioni che hanno aderito all’iniziativa, promossa da Comuneroero, Forum salviamo il paesaggio e Osservatorio del paesaggio di Langhe e Roero, tra le quali anche la Comunità Laudato si’-Gazzetta d’Alba.

A riunire le voci di protesta è stato il Comitato no biometano a Govone che ha acceso i riflettori sul progetto di costruzione di un impianto nella frazione di Canove.

Destano preoccupazione i sette giganteschi silos di cemento armato, di 25 metri di diametro, le due pre-vasche di carico dello stesso materiale alte 6 metri e un ulteriore capannone «per costringere a diventare metano materiali e scarti compostabili» della famosa azienda dolciaria.

Proprio a Giovanni Ferrero le associazioni unite hanno rivolto una lettera aperta per chiedere di rivedere l’intervento, dati i rischi per la salute e per l’ambiente del territorio.

Fabrizio Massarone, portavoce del comitato presieduto da Roberto Cantamessa, spiega:« A Govone eravamo già pieni di industrie e capannoni, questo nuovo impianto consumerà altri 4 ettari di suolo agricolo e vergine. Avrà una bassissima resa, producendo digestato che diventerà ammendante e rifiuto, non fertilizzante come è stato detto. Ci sono soluzioni migliori come fotovoltaico, eolico o idroelettrico».

 

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