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Abitare il piemontese: la prima parola del 2024 è Sòche

Significa: zoccoli tradizionali, calzature antiche in legno e cuoio.

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ABITARE IL PIEMONTESE esamina il sostantivo sòche; nient’altro che gli zoccoli con le caratteristiche suole in legno e tomaia rigida in cuoio: calzature tradizionalmente contadine. Le sòche sono solitamente realizzate in legno di pioppo, salice o di ontano, come nel famoso film L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi. Note per robustezza e longevità, le sòche furono utili per molteplici attività in passato. C’è anche chi li chiama sòco (pronuncia sòcu), oppure sòch. C’è un’analogia tra le sòche e un’altra calzatura: i zabò. Questi ultimi, seppur zoccoli, sono completamente in legno. Nel gioco d’azzardo, il sabot è  la cassetta in legno che contiene le carte. Se li si vuole proprio chiamare sòco, è bene aggiungere l’aggettivo olandèis (olandesi), poiché tipici di quella nazione. La sòcola è invece il sandalo e, di conseguenza, il socolant è il frate francescano, noto anche per quella calzatura indossata tutto l’anno.

Volendo cercare l’etimo, è opportuno fare riferimento al latino socum (zoccolo, un tipo di scarpa semplice indossata dagli attori nel mondo romano). Il diminutivo è socculum, all’origine delle forme piemontesi. Alcuni modi di dire sono degni di nota: andé a robé con ij sòch (andare a rubare con gli zoccoli) lo si dice a chi è imprudente perché gli zoccoli, in quanto lignei, emettono chiasso durante la marcia; lassé ij sòco sota o lecc (lasciare gli zoccoli sotto il letto), vale il significato di morire. Tiȓé ëȓ sòche ent ȓ’uss (tirare gli zoccoli contro l’uscio) è un modo di dire ormai estinto, che significa anche morire.

Una pratica rituale che pare avvenisse alla fine dell’anno: i contadini, dall’interno di casa propria, lanciavano i loro grossi zoccoli contro l’uscio provocando anche un gran rumore. Il significato di questo gesto non ci è totalmente chiaro. Alcuni sostengono che volessero segnare la fine dell’annata con un rito propiziatorio, legittimando l’allargamento semantico fra la fine dell’anno e la morte in generale. A coloro che hanno pretese sofisticate si suol dire: t’hai sempe mangià ent na sòca e beivì ant na roaneȓa (hai sempre mangiato in uno zoccolo e bevuto in un’impronta di ruota), della serie, ricorda sempre da dove vieni.

Paolo Tibaldi

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