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Dagli Stati Uniti al liceo Govone: corsi d’elevato profilo con il Mit di Boston

Dagli Stati Uniti al liceo Govone: corsi d’elevato profilo con il Mit

ALBA Parlare di Mit (Massachusetts institute of technology) significa fare riferimento a uno dei maggiori istituti di ricerca al mondo. Dall’ateneo di Cambridge, nei pressi di Boston, tramite il programma Global teaching labs ogni anno, per un breve periodo, partono studenti per recarsi nelle scuole del mondo a insegnare, ovviamente in inglese, le materie scientifiche.

Nel Nord Italia aderiscono al progetto di formazione circa settanta istituti: ad Alba, dal 2016 ad accoglierli vi è il liceo classico Govone, affiancato negli ultimi anni dall’artistico Pinot Gallizio. Da lunedì 8 fino a venerdì 26 gennaio, per diciotto ore alla settimana, Kameron Garland tiene lezioni, al classico, sui risvolti giuridici dell’intelligenza artificiale, mentre Grady Thomas, all’artistico, si concentra sulla fisica.

Il metodo di insegnamento del Mit è il Teal (Technology enabled active learning) creato dal professor Peter Dourmashkin: in Italia potrebbe essere definito didattica laboratoriale. Spiega il preside Roberto Buongarzone: «Pochi licei vantano un simile scambio e noi, dal 2016, lo abbiamo interrotto solo nel 2020, per la pandemia. Già di solito abbiamo lettori madrelingua in tutte le classi; avere a disposizione, per un po’ di tempo, insegnanti del Mit arricchisce fortemente la nostra offerta. Il periodo è ideale, essendo all’inizio del pentamestre i nostri alunni sono liberi da verifiche e interrogazioni. Chi arriva è selezionato con una procedura molto severa, per loro il viaggio all’estero è un’esperienza formativa».

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A pagare le spese di viaggio è l’istituto statunitense. Gli studenti, arrivati in Italia, sono ospitati da alcune famiglie di alunni del posto. «Hanno dato la disponibilità i Pitino, per il classico, e i Martino, per l’artistico, oltre alla professoressa di inglese Laura Messineo. Il nostro istituto, grazie alla fondazione Crc, garantisce loro anche una borsa di studio».

I docenti giunti dal Mit sono molto giovani, «Grady ha ventitré anni e Cameron soltanto venti. Quest’ultima si sta specializzando nel diritto che concerne l’uso della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Sta tenendo lezioni seguendo la tecnica del debate, ossia dividendo le classi in gruppi chiamati ad argomentare una tesi in un periodo di tempo stabilito, ovviamente in inglese. Al loro arrivo, domenica 7, li abbiamo accolti portandoli in pizzeria. Nei limiti del possibile cercano di farsi un’idea della cultura italiana, mentre nei fine settimana ne approfittano per viaggiare».

Aggiunge Lucia Toppino, professoressa di inglese e referente del progetto: «Nel corso degli anni sono stati affrontati vari temi, scelti dal dipartimento di inglese in accordo con gli insegnanti di scienze. Ricordo, per esempio, la bioetica. Trovare famiglie disponibili a ospitare gli studenti non è semplice, i componenti del nucleo devono garantire un buon livello di comunicazione in inglese».

Cameron è di Atlanta, in Georgia, mentre Grady «è del Kentucky, di North Corbin, città di origine del pollo fritto Kfc. Chi abita nelle loro zone ha accenti particolari, ma dopo anni a Boston il loro si è affievolito. Hanno interessi anche inconsueti: Grady, per esempio, è un appassionato scalatore, appena può gira il mondo per compiere escursioni estreme», commenta la docente.  

Davide Barile

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