Quel tunnel salverà il quartiere Moretta di Alba

Quel tunnel salverà il quartiere Moretta di Alba

ALBA Negli orari di punta, il campanile della Moretta appare, per chi proviene dalla Langa, come un lontano miraggio da raggiungere dopo decine di minuti di coda. Ai volumi del traffico in entrata si sommano le esigenze di chi va a scuola a piedi e, giustamente, interrompe il traffico per attraversare. In queste condizioni per andare verso l’ospedale di Verduno o in direzione del capoluogo provinciale c’è chi sceglie di allungare il percorso e scollinare, inerpicandosi sulle stradine che menano a Diano.

Il terzo ponte sul Tanaro porterà dei grandi vantaggi alla mobilità albese, ma non potrà far saltare il tappo all’altezza del santuario; il passaggio verrebbe raggiunto partendo da via Rio Misureto, nel cuore di corso Langhe. L’alternativa c’è ed è prevista dal Piano regolatore: una variante che da corso Cortemilia andrebbe verso strada Sottoripa e da qui, con una galleria di circa tre chilometri sotto le località Rivoli, Bacona, Santa Rosalia e Ballerino, raggiungerebbe Cantina di Roddi e lo svincolo della superstrada. Un’opera molto onerosa, che però sgraverebbe il centro di Alba da decine di migliaia di veicoli. A novembre 2023, come rilevato dalla Provincia con il misuratore di flussi posto in località Pontegrosso, ne sono transitati 10.350 in un solo giorno, con un dieci per cento di mezzi pesanti. Seppur lontano dai 19.499 di Mussotto, si tratta del secondo punto più trafficato della città e tra i principali della Provincia. Oltre al tempo, con la nuova strada ci sarebbe un risparmio in chilometri perché, seguendo l’attuale viabilità, la distanza è più del doppio.

Per ora, superstite in mezzo alle abitazioni tra corso Cortemilia e strada Sottoripa, sopravvive un campo dal quale, attraverso una nuova rotonda, un giorno potrebbe partire l’arteria, potenzialmente una strada extraurbana a scorrimento veloce.

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Il dettaglio del Piano regolatore di Alba con l’ipotesi di tunnel

Come aveva affermato nel 2011 il sindaco Maurizio Marello, «si era inizialmente pensato di far sbucare il tunnel a San Cassiano. Poi, per consentire un collegamento veloce con lo svincolo autostradale e il nuovo ospedale, ci si è spinti verso Cantina di Roddi». L’assessore Massimo Reggio, per la realizzazione, parla principalmente di un problema di soldi. «È un’opera intelligente e utile ma ci vogliono, indicativamente, 150 milioni. A oggi, abbiamo compiuto grandi sforzi per ottenere i finanziamenti per il terzo ponte, circa un sesto rispetto a tale somma. La galleria di Santa Rosalia è un’opera per la quale sarebbe molto difficile accedere a fondi, quasi come l’Asti-Cuneo. Una volta completata sarebbe sicuramente una bella alternativa, ma non sarà semplice».

Negli anni in cui si discuteva di Piano regolatore una osservazione aveva raccolto 500 firme e chiedeva una modifica al tracciato per ridurre la lunghezza in galleria sfruttando e allargando la già esistente strada Baresane. Prosegue Reggio: «Cambiare tracciato e accorciare il tunnel renderebbe la variante meno onerosa. Se non saranno 150 milioni di euro, però, si parla di 120».

La stessa prudenza di Reggio la usa il candidato sindaco Alberto Gatto: «La possibilità è prevista dal Piano regolatore e, tagliando in due la città, potrebbe essere più utile del terzo ponte. Sui costi e sulle effettive possibilità di realizzazione occorre andare cauti. Credo che, data l’importanza di un’opera così strategica, andrebbe fatto un ragionamento insieme ai sindaci di tutto il territorio».

d.ba.

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