Abitare il piemontese: la parola di questa settimana è Bufèt

Vuol dire: credenza, mobile o dispensa da cucina, tavola di servizio per vivande e bevande

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé 13

ABITARE IL PIEMONTESE C’è un particolare mobile che quando siamo bambini vediamo come l’emblema del vecchio, obsoleto, ormai passato, ma una volta cresciuti lo rivalutiamo come qualcosa di molto bello oltre che assolutamente utile, se non altro, a riporre stoviglie o simili. Stiamo parlando del bufèt, chiamato anche bifèt, bifat, bufé, bifé: un mobile solitamente realizzato in legno con un piano d’appoggio che può essere in pietra, marmo, vetro o specchio. Il suo aspetto ha seguito le mode dei periodi che si sono susseguiti, oltre che lo stile degli artigiani che l’hanno sapientemente fabbricato. Dai vetrini satinati ai ridò, dalle decorazioni alle tipologie di legno, dalle maniglie di ante e cassetti al richiamo rustico.

L’origine del mobile è francese, così come della parola stessa bufèt: da buffèt, credenza (probabile derivazione di bouffer, soffiare, dal momento che il francese bouffet significa anche soffietto e sarebbe passato a indicare la credenza con tavola ribaltabile in quanto mobile con soffietto), attestato con questo significato a partire dal 1150, entrato nell’italiano settentrionale già nel XVI Secolo e diffuso oggi in ambito romanzo e oltre. Dopo i ristoranti, questo mobile venne introdotto nelle sale da pranzo delle case: è costituito da un mobile con una spaziosa superficie, su cui eventualmente sovrapporre un secondo mobile di foggia simile, definito controbuffet.

Il nome dell’arredo diede così ispirazione al nome del servizio che se ne fece dal Settecento fino a oggi, dove i commensali potevano vedere direttamente vivande e bevande esposte sul mobile stesso e servirsene. La parola bufèt indica anche un tipo di disposizione delle portate: storicamente a buffet era la colazione del servizio all’inglese nelle case delle classi più abbienti, mentre pranzi e cene erano serviti da camerieri al tavolo. Ecco che allora il nome del servizio deriva da quello del mobile dove erano disposti i piatti.

Certamente il bufèt dev’essere sinonimo raffinatezza è qualità. C’è quel modo di dire pan bufèt, per garantire un pane sopraffino di primissima qualità. Il bufèt, una dispensa da cucina che ha fatto la storia per la sua utilità e manifattura che ancora oggi viene ricercato con grande attenzione dagli intenditori del buon gusto.

Paolo Tibaldi

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