Il duomo albese subirà un lifting alla facciata

Avvicendamenti pastorali in diocesi

SOTTO LE TORRI  Inizieranno a giorni i lavori di restauro conservativo della facciata della cattedrale di San Lorenzo, con l’obiettivo di ripristinare le parti deteriorate e riportare l’edificio alle caratteristiche assunte dopo i lavori eseguiti nell’Ottocento dall’architetto vercellese Edoardo Arborio Mella, parzialmente modificate negli anni Cinquanta.

La relazione tecnica è stata stilata dallo studio dell’architetto Giorgio Gilardetti di Asti, dopo un intenso e accurato studio preliminare, al quale ha contribuito l’ufficio beni culturali della diocesi. Sono stati eseguiti dei saggi per verificare la stratigrafia, mentre l’aspetto originario è stato studiato anche attraverso il confronto con documenti, disegni e foto d’epoca.

Ripercorrendo la storia del duomo, si evince che, nel corso dei secoli, numerosi interventi ne hanno stravolto la struttura originaria. Gli scavi archeologici attestano la costruzione della prima cattedrale e del battistero nel VI secolo, mentre tra il VII e l’VIII l’edificio è stato ampliato con un atrio porticato.

La cattedrale è ricostruita, prima del Mille, su tre navate. Nel 1372, il Rigestum comunis Albe descrive il duomo come decadente e pericoloso. Monsignor Andrea Novelli dà avvio ai lavori di ricostruzione dell’edificio, che si protrarranno dal 1486 al 1516 e lo renderanno simile a quello da noi conosciuto. In seguito, le precarie condizioni porteranno a interdire l’ingresso ai fedeli per alcuni anni a partire dal 1789.

Il progetto dell’architetto Arborio Mella, stilato con Giorgio Busca e commissionato da monsignor Costanzo Fea, è del 1864. A causa della prematura scomparsa del Fea, sarà il successore Eugenio Galletti a vedere i lavori effettuati. La facciata assume così l’aspetto a noi noto, con otto contrafforti laterali sormontati da campaniletti, un nuovo rosone centrale, la nicchia con la statua di san Lorenzo e i quattro bassorilievi dedicati agli evangelisti.

I lavori del 1955, eseguiti a seguito della perizia dell’architetto Dellapiana, portano principalmente alla posa del rivestimento in mattoni in paramano su pareti, capitelli e colonne.

L’ultimo consistente intervento è stato eseguito tra il 2000 e il 2007 su campanile, facciata e colonne interne su progetto degli ingegneri Giuseppe Pistone e Giuseppe Gobino. Si è provveduto all’incatenamento della facciata agli archi interni, con il rinforzo delle colonne con nastri di fibra di carbonio.

Non ci saranno stravolgimenti, il restauro sarà conservativo

Sul tetto del Duomo di Alba si ripuliscono i pinnacoli 1

Negli ultimi anni sono stati restaurati gli intonaci della cappella di San Teobaldo, i portali e il dipinto di sant’Antonio abate, le pitture della cappella del Santissimo Sacramento, l’aula capitolare e il presbiterio, oltre all’affresco della Madonna con Bambino. Si è concluso da poco l’intervento sul rosone centrale: i lavori hanno sopperito all’urgenza di mettere in sicurezza la parte in cotto e restaurare i vetri, fissandoli in seguito con una struttura metallica dall’interno.

Al termine di questi nuovi lavori, previsto entro la fine dell’anno, i cittadini albesi non troveranno grandi stravolgimenti rispetto
al duomo che sono abituati a vedere: semplicemente, l’aspetto sarà più uniforme e le differenze saranno mitigate. Non verranno eliminati i mattoni costruiti in
paramano ma, sotto la volta del pronao, ossia all’ingresso principale, non si avrà più l’impressione di trovarsi al cospetto di un’anacronistica e molto visibile modifica fatta in tempi moderni. I lavori degli anni Cinquanta furono eseguiti utilizzando materiali che permettevano un’agevole manutenzione e pulizia, senza però prestare attenzione agli aspetti storici. Macchie, stratificazioni ed elementi di disturbo che si sono accumulati nel corso del tempo saranno eliminati, usando anche una tinta color mattone d’epoca. Infine saranno collocati alcuni nuovi dissuasori antipiccione in acciaio inox.

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