Fausta Garavini è la “super vincitrice” del “Carlo Cocito”

Da sinistra: Diego De Silva, Fausta Garavini e Michele Mari alla premiazione del concorso “Carlo Cocito”

LETTERATURA Fausta Garavini è la super vincitrice della 26ª edizione del concorso nazionale Montà-Carlo Cocito. La cerimonia si è tenuta nella serata di domenica 2 settembre.

Ormai da diversi anni la rassegna dedicata ai libri di racconti, sostenuta dal Comune di Montà, si divide in due parti. In una prima fase una giuria tecnica seleziona tra i libri in concorso (quest’anno i titoli partecipanti erano 31) i tre migliori testi. I tre libri “vincitori” vengono affidati a una giuria popolare, composta da lettori provenienti da 17 biblioteche di altrettanti paesi del Roero, che hanno il compito di scegliere il loro preferito.

Da sinistra: Diego De Silva, Fausta Garavini e Michele Mari alla premiazione del concorso “Carlo Cocito”

Proprio grazie a quest’ultima votazione Garavini, con Storie di donne, edito da Bompiani, si è “laureata” super vincitrice dell’edizione 2012, venendo preferita agli altri due scrittori finalisti, Diego De Silva, con Sono contrario alle emozioni, e Michele Mari, con Fantasmagonia (entrambi editi da Einaudi). Per dare alcuni cenni su Fausta Garavini si può ricordare che è nata a Bologna nel 1938 e ha studiato e insegnato all’Università di Firenze. Èstudiosa e traduttrice di testi di letteratura francese. Guido Davico Bonino e Giovanni Tesio, presidente e componente della giuria tecnica, ma anche conduttori e presentatori della serata, hanno intervistato con simpatia la vincitrice che, premiata dal sindaco Silvano Valsania, ha ringraziato tutti emozionata e soddisfatta. «Nel mio libro ho voluto raccogliere quindici storie di donne. Spesso le ho chiuse con un tratto ironico pur cercando, sempre, di far risaltare la sensibilità e le emozioni attraverso i personaggi, che studio a fondo e in cui, poi, mi immedesimo per poterli capire e descrivere », ha detto Garavini. «Ho cercato di tenere insieme le mie due anime, quella di studiosa, ispirata dal mio primomaestro, il professore e critico letterario Gianfranco Contini, e quella di narratrice. Credo che in queste storie abbia prevalso la seconda. Ma da “professoressa” non transigo sul linguaggio che a mio parere deve essere alto, cioè privo di termini volgari usati, ad esempio, dai mass media. Dai racconti traspare del femminismo ma non solo. Perché ho voluto raccontare anche di un personaggio omosessuale che non riesce a dichiararsi all’amico, a sua volta fidanzato con una donna. Il tema dell’omosessualità “coperta” mi ha sempre attratto». Anche per questa ventiseiesima edizione non è mancato l’accompagnamento di musica di qualità, grazie agli intermezzi di chitarra a cura del Duo Flores, composto da Mario Cosco e Giovanni Freiria. Andrea Audisio

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