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Racket delle cooperative di pulizie, facchinaggio e logistica: 7 persone arrestate, 500 mila euro sequestrati

Contromano in tangenziale. Intervengono le Fiamme gialle

TORINO Si è conclusa stamane con l’arresto di 6 persone (più una ancora ricercata) tutte residenti nel torinese, fra i comuni di Volvera, Rivalta e il capoluogo di Regione l’operazione “Stella Polare” condotta dalle Fiamme Gialle di Orbassano: i destinatari dei provvedimenti sono ritenuti responsabili dei reati di associazione a delinquere finalizzata all’indebita compensazione e alla bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.

Racket delle cooperative e crediti fiscali inventati: la Finanza arresta sei persone
Alcuni dei beni sequestrati

Gli indagati, secondo gli inquirenti erano a capo di un lucroso racket delle cooperative attive nei settori del facchinaggio, logistica e pulizie; campi nei quali riuscivano a garantirsi continuità di commesse grazie ai prezzi stracciati praticati nella competizione di mercato. «L’abbattimento dei prezzi era possibili perché non versavano i contributi Inps dei lavoratori ricorrendo alla produzione di crediti fiscali risultati inesistenti» spiega il tenente colonnello Marco Squarcio che dirige il nucleo della Guardia di Finanza di Orbassano. L’ammontare dei crediti “inventati” è stato definito in 10 milioni di euro, per recuperare parte dei quali i finanzieri hanno sequestrato, a titolo preventivo, agli imputati, valori, immobili e conti correnti per un ammontare di 500mila euro. «Queste persone aprivano in maniera sistematica nuove cooperative al vertice delle quali posizionavano dei prestanome che rispondevano per la gestione delle realtà nelle quali gli stessi indagati figuravano come dipendenti» ha proseguito l’ufficiale. «In questo modo figuravano come impiegati pagati profumatamente (fino a 5mila euro al mese) e in più riuscivano, prima di chiudere le società a svuotarle di tutti gli avanzi di liquidità esistenti». Nel registro degli indagati sono finiti anche 15 prestanome, scelti fra persone bisognose, compensati in misura irrisoria e implicati nella gestione delle società. I controlli si sono estesi anche ad altre 11 persone a vario titolo coinvolte nel fallimento pilotato di 7 cooperative fra il 2017 e il 2018. «Le imprese avevano sede legale a Milano, Roma e Latina, la sede operativa era invece disseminata in una serie di uffici e locali fra Torino, Perosa Argentina e Orbassano» conclude Squarcio «le realtà fornivano servizi a molte aziende nella parte settentrionale del Piemonte».

Davide Gallesio

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