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Cambia lo strumento informatico con i dati dei pazienti Covid19 e nell’Asl Cn2 i medici di base restano al buio

L’ultrabanda? Ad Alba non si sa che cosa sia 1

ALBA Un salto nel buio per la parte informatica necessaria alla gestione dei pazienti infetti da Covid-19. È quanto lamentano i medici di base e quelli delle Unità speciali di continuità assistenziale dell’Asl Cn2.

La Federazione italiana medici di medicina generale di Cuneo spiega, in una nota, i fatti: «Il portale Ecwmed contenente i dati clinici dei pazienti Covid-19, utilizzato nell’Asl Cn2 con soddisfazione da oltre un mese è stato disattivato nonostante nel nuovo portale Webcovid, attivato e fornito dalla Regione Piemonte tramite il Csi, non siano ancora accessibili i dati clinici minimi necessari per la continuazione del lavoro di assistenza dei medici ai pazienti. La procedura non è stata condivisa con i medici e non è stata testata prima dell’utilizzo per cui presenta notevoli difficoltà tecniche».

Oltre alle perplessità legate alla gestione dei dati sanitari (diagnosi, terapie e altri dati clinici) migrati da una piattaforma all’altra senza il consenso dei medici che li hanno inseriti il servizio medico sul territorio si è trovato paralizzato.

Il sindacato dei medici Fimmg spiega di «valutare ogni azione legale a tutela dei nostri medici e dei nostri assistiti confidiamo in una rapida riattivazione delle possibilità di accesso ai dati sanitari necessari già presenti sulla piattaforma disabilitata e alla ripresa adeguata del servizio di comunicazione con i medici di base e le Usca».

«La nuova procedura non è stata condivisa con i medici e le organizzazioni sindacali di categoria, e non è stata testata prima dell’utilizzo sul campo per cui presenta notevoli difficoltà tecniche», conferma Monica Canalis, vicesegretaria Pd Piemonte e consigliera regionale. «Chiediamo all’assessorato di risolvere al più presto il problema tecnico, perché il monitoraggio dei pazienti non può subire alcuna interruzione.

Quanto accaduto in Asl Cn2 è molto grave, perché sui dati dei pazienti curati a domicilio e sul loro monitoraggio si gioca la sfida dei prossimi mesi contro il virus. L’efficienza delle piattaforme informative è stata uno dei tratti distintivi del successo del contenimento del contagio in Veneto.

Temiamo che questo blackout dei dati si verifichi anche nelle altre Asl e che la Regione continui a prendere decisioni sulla medicina del territorio senza concertarle con i medici di medicina generale. Il Piemonte è molto arretrato sulla sorveglianza attiva dei pazienti Covid sul territorio e questo episodio accresce il nostro allarme».

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