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Uniti per Alba chiede al sindaco Carlo Bo di chiarire la sua posizione

Uniti per Alba chiede al sindaco Carlo Bo di chiarire la sua posizione

ALBA Uniti per Alba, gruppo che raduna l’opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale chiede al sindaco Carlo Bo di chiarire la propria posizione in merito alla variante al piano regolatore approvata nella riunione del 30 settembre con appena un voto di margine e di spiegare perché il primo cittadino abbia partecipato alla votazione.

Guarda lo streaming della conferenza stampa

«Il sindaco deve essere come una sfera di cristallo, limpido e senza interessi personali», ha commentato il consigliere Alberto Gatto. Per ora la minoranza non chiede le dimissioni del sindaco, ma lo invitano a chiarire la propria posizione e si chiedono: “c’è altro che i cittadini albesi dovrebbero sapere?».

Uniti per Alba ha anche diffuso un comunicato

Nella mattinata di oggi, sabato 3 ottobre, il gruppo “Uniti per Alba” coalizione delle minoranze di centro-sinistra in Consiglio comunale, ha indetto una conferenza stampa in seguito a quanto emerso nel corso della riunione di consiglio di mercoledì 30 settembre.

Oggetto di discussione era una delle sei proposte di modifica inserite nella Variante parziale 9 al Piano regolatore comunale: tale variazione ha disposto la trasformazione di “circa 6.600 metri quadrati di zona Bp1 in zona Br2 (zone prevalentemente residenziali di corso Langhe)”. “La trasformazione dell’area da Bp1 in Br2 – si legge nel documento, che su questo specifico passaggio interviene sulla qualificazione urbanistica di parte del complesso ex Calissano di via Santa Barbara – permetterà di modificare la destinazione Td del previgente Prg (ora Pd produttiva-direzionale) in residenziale”. A tal proposito il gruppo di centro- sinistra, per voce del suo rappresentante Alberto Gatto, ha domandato se corrispondesse al vero che il primo cittadino abbia in merito “un interesse privato”, se in sostanza fosse vero che nello stesso complesso il primo cittadino disponga di una proprietà utilizzata come ufficio. Circostanza che il Sindaco ha confermato.

In tali casi la legge impone al primo cittadino di astenersi sia dal dibattito sia dal voto, ma così non è stato dal momento che Carlo Bo ha preso parte a tutte le votazioni della variante, compresa l’ultima.
La delibera è stata quindi approvata con 10 voti favorevoli (compreso quello del Sindaco) e 9 contrari: l’inattesa astensione dei rappresentanti presenti in aula per il gruppo di maggioranza “Alba Liberale” (il presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri e i consiglieri Nadia Gomba e Olinto Magara) ha di fatto determinato una spaccatura nella maggioranza, rendendo determinante il voto del Sindaco per l’approvazione.

«È innegabile il conflitto di interessi che tale situazione genera», ha spiegato Alberto Gatto, rappresentante del Partito democratico, intervenuto a nome delle quattro liste di opposizione.  «Crediamo che la figura del primo cittadino debba rappresentare un esempio di trasparenza e limpidezza e renderci conto che il sindaco di Alba abbia seguito interessi privati senza dichiararlo suscita in noi numerosi interrogativi. Se la minoranza non avesse sollevato tale problematica la città non ne sarebbe mai venuta a conoscenza: è legittimo perciò domandarci, a questo punto, se vi sia altro che i cittadini albesi dovrebbero sapere. Al di là degli eventuali risvolti giuridico-penali dei quali si occuperà eventualmente la Procura, ciò che più ci preoccupa, in qualità di amministratori ma prima ancora come cittadini, è la mancanza di trasparenza e di chiarezza da parte del Sindaco: chiediamo perciò a gran voce un ritorno alla limpidezza e all’assenza di equivoci».

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