Con Paolo Tibaldi scopriamo il significato del termine piemontese “Dëspers”

Bozza automatica 410

Dëspers: Malinconico, nostalgico di qualcuno o qualcosa; sperduto, smarrito, disperso.

Questi famosi lockdown a cui siamo costretti per la salute nostra e degli altri, oltre a impedirci la routine quotidiana, ci hanno senz’altro fatto sentire la nostalgia per qualcuno di caro, un amico, un parente che eravamo abituati a vedere, ma ormai non frequentiamo da molto tempo. Ecco perché oggi evochiamo la parola che riassume la sensazione di nostalgia per una persona o per una sensazione. La parola è dëspers; c’è anche chi dice dëspars o spèrs. L’origine della parola è latina, è il participio passato di perdere, ossìa ex-persum.

In una commedia che portammo in giro qualche anno fa con il Nostro Teatro di Sinio, un personaggio, sentendo la mancanza di una persona cara, decide di andarla a trovare; la prima frase che dice appena entrata in casa è questa:  E i-i eȓa tanto dësparsa de mnì su, che ȓ’heu pensà bin dë mnive a tȓovè (ero talmente malinconica di venire quassù, che ho pensato bene di venirvi a trovare).

A dire il vero la parola dëspers mi è stata suggerita tempo fa da una cara signora, lettrice della rubrica; eravamo in una chiesa ad assistere a un concerto gregoriano e dopo avermi fatto segno di avvicinarsi a lei, sussurra: “Non hai mai messo la parola dëspers. È una bella parola, mi fa venire in mente tante cose, a cominciare dal ricordo dei dispersi in Russia!”.

Ecco anche perché ho voluto proporla proprio oggi: perché nel 1943, il 20 Gennaio, terminò l’atroce esperienza della Campagna italiana di Russia per cominciare l’altrettanto atroce ritirata, che vide soccombere una schiera infinita di italiani al freddo e al gelo; costoro, non riuscendo ad essere identificati, e i familiari non vedendoli tornare, furono dichiarati letteralmente “dispersi”. Questo implicò sia la loro presunta morte con l’impietosa immagine dei corpi ghiacciati e sperduti chissà dove, sia il grande vuoto che lasciarono nelle case e nei cuori dei propri familiari.

È dunque chiaro che in piemontese dëspers non significhi solo “disperso” per come lo si intende in italiano, ma vada a racchiudere uno stato d’animo ben più intimo, umano e indubbiamente malinconico.

Paolo Tibaldi

Banner Gazzetta d'Alba