Ultime notizie

Anche ad Alba si dice NO alla didattica a distanza

Anche ad Alba si dice NO alla didattica a distanza

ALBA Una piazza gremita, con bambini, genitori e insegnanti, che si sono dati appuntamento per rivendicare il diritto alla scuola in presenza, dopo l’ennesimo stop alle lezioni a causa dell’aggravarsi della situazione sanitaria: come a Cuneo, anche ad Alba ci si è ritrovati per dire no alla didattica a distanza, con tutte le conseguenze che implica per studenti e famiglie, dall’aspetto formativo a quello relazionale, ma anche logistico, quando i genitori lavorano.
Nel pomeriggio di oggi, domenica 21 marzo, piazza San Paolo si è riempita di bandiere bianche, zaini, cartelloni e soprattutto mascherine, molte con la scritta “scuola in presenza” e altri slogan. A organizzare la manifestazione, la rappresentanza albese del gruppo spontaneo Scuole aperte Cuneo, nato negli ultimi mesi per far sentire la voce di chi chiede maggiore attenzione verso il mondo della scuola. Nei giorni scorsi, insieme ad altre realtà che portano avanti gli stessi obiettivi, i rappresentanti del gruppo hanno anche avuto modo di confrontarsi con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Tante le richieste che sono state avanzate dai diversi gruppi,  a partire dal ripristino fin da subito della didattica in presenza dagli asili nido alla terza media, oltre alla proposta di rivedere le norme previste a livello nazionale per le zone rosse, affinché non si proceda con una chiusura indiscriminata per tutte le scuole, ma si rinunci all’attività in presenza solo dove richiesto a  livello locale dai tassi di contagio. E se viene ritenuto necessario procedere con la chiusura, come alternativa sono stati proposti piccoli gruppi classe negli spazi scolastici o all’aperto. Tra le altre richieste, anche lo sviluppo di iniziative per permettere agli studenti il recupero didattico, relazionale ed emotivo, da qui all’estate. Se Cirio ha assicurato che quanto emerso «verrà portato nelle sedi competenti», per il momento la chiusura è confermata fino a dopo le vacanze di Pasqua.

Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba