FITOFARMACIA Arriva da Montà l’innovativo brevetto di un principio attivo che può essere utilizzato come insetticida biologico: a scoprirlo e studiarlo, Silvio Gonella. Dopo il diploma presso la scuola enologica di Alba e la laurea in agraria all’Università di Torino, Silvio decide di continuare l’attività di famiglia, nella quale è impegnato da 12 anni, occupandosi di prodotti per agricoltura e fitosanitari. Il lavoro tuttavia non gli impedisce di continuare a coltivare la passione per la ricerca.
Dopo aver maturato esperienza nel settore, Gonella ha iniziato a condurre esperimenti in un piccolo laboratorio, ricavato in uno spazio adiacente agli uffici del negozio, per cercare nuovi mezzi tecnici da utilizzare in agricoltura. «Grazie al mio lavoro sono costantemente aggiornato sui problemi e sulle novità del settore. Questo mi permette di conoscere gli aspetti da studiare meglio e mi dà lo spunto per pensare a nuove soluzioni con i mezzi che ho a disposizione». Una sfida notevole, se si considera che nel campo degli agrofarmaci la ricerca è riservata a grandi studi, condotti da università o multinazionali, i quali dispongono di risorse molto maggiori.
Le ultime ricerche di Silvio, iniziate nel 2017 e terminate due anni dopo con la concessione del brevetto, hanno dato risultati piuttosto innovativi. Gli studi effettuati su un fungo originario dell’Asia hanno dimostrato che un metabolita contenuto all’interno del corpo fruttifero ha effetti insetticidi e può essere utilizzato per eliminare parassiti presenti nelle colture. «Ciò che mi ha incuriosito fin da subito, studiando le caratteristiche del microrganismo, è la sua presenza nel fungo a prescindere dal fatto che quest’ultimo sia o meno a contatto con gli insetti». Il metabolita è letale per afidi, ragnetti rossi e lepidotteri; si ottiene per estrazione fisica (senza fermentazioni o estrazioni chimiche), rendendo il prodotto basato su tale principio attivo adatto anche alle colture biologiche. A sviluppare il brevetto è stata la società di agrofarmaci Aql Spagna, una multinazionale con sede a Valencia presente in oltre 30 Paesi, che ora sta portando avanti le ricerche e l’iter burocratico per immettere il prodotto sul mercato. L’interesse dell’amministratore Tony Carrera deriva principalmente dalla possibilità di aggiungere al catalogo dell’azienda, che essenzialmente presenta prodotti di sintesi, una formulazione completamente biologica, un settore del mercato fitosanitario in forte crescita. La portata innovativa del principio attivo sta nel fatto che, rispetto ai microrganismi utilizzati attualmente in agricoltura (siano essi funghi o batteri come per esempio Beauveria bassiana, Bacillus thuringiensis, Baecilomyces lilacinus) con uno sviluppo attivo all’interno del corpo del parassita, il ritrovato di Gonella esiste allo stato naturale e agisce sugli insetti a prescindere dallo sviluppo del fungo.
Gli altri metodi presenti oggi sul mercato richiedono che ci siano le condizioni adeguate perché un microorganismo penetri nell’insetto infestante e lo uccida; il principio attivo studiato a Montà ha efficacia in qualsiasi condizione (sia di temperatura, sia di umidità) e assicura una maggiore garanzia di risultato. Dopo le prime prove di screening e di efficacia condotte alla Sagea di Castagnito, lo sviluppo è attualmente in corso in Sud America, uno dei mercati principali della multinazionale, nonché luogo prescelto per il lancio commerciale. Nello specifico, la formulazione sarà utilizzata per ortaggi, agrumi, frutti esotici (mango, banano) e sui piccoli frutti come mirtilli e lamponi. Nell’Unione europea l’approvazione dei prodotti per l’agricoltura segue un iter piuttosto lungo (4-5 anni) e occorrerà attendere per vedere il ritrovato di Silvio impiegato sulle nostre colline.
Federico Tubiello