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La sorpresa di un dono che ci cambia la vita

PENSIERO PER DOMENICA – PENTECOSTE – 23 MAGGIO 2021

Nella festa di Pentecoste celebriamo lo Spirito Santo, il dono più prezioso che Gesù ci ha fatto: un regalo “a sorpresa”, misterioso e difficile da comprendere. Ne sono una prova testi biblici proposti per la Messa: nelle tre letture troviamo visioni, diverse e complementari, dello Spirito Santo e della sua azione nella nostra vita.

La sorpresa di un dono che ci cambia la vita
Pentecoste, tempera su legno, secolo XVII. Mosca, ufficio archeologico dell’Accademia ecclesiastica.

Lo Spirito Santo è forza per la missione e la predicazione, la quale è essenzialmente una testimonianza su Gesù Cristo. Questa era stata la promessa di Gesù secondo gli Atti: «Riceverete la potenza dello Spirito Santo e sarete miei testimoni» (At 1,8). Secondo gli Atti degli apostoli, è proprio dello Spirito il creare dei testimoni e l’assisterli con la sua forza. Già il primo discorso di Pietro a Pentecoste sta tutto sotto l’insegna dello Spirito appena ricevuto (At 2,14-41); come anche la «grazia e potenza» di Stefano (At 6,8). Di Barnaba e Saulo in partenza per il primo viaggio missionario si dirà esplicitamente che furono scelti e «mandati dallo Spirito Santo» (13,2-4). Anche oggi, ogni annuncio del Vangelo e ogni missione evangelizzatrice sono frutti dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo opera nel cuore delle persone: ci cambia dentro. È la visione di Paolo, ripetuta più volte e oggi proposta nel brano della lettera ai Galati (5,16-25). Nel cammino personale c’è il momento di verità sulla propria vita. Lo Spirito guida alla scoperta di questa verità e ci dà la forza di accettarne il peso. Ci aiuta a individuare le «opere della carne», ossia ad accogliere il nostro limite, a guardare in faccia la capacità di male che ci portiamo dentro. Ma ci ricorda che noi siamo anche capaci di fare il bene a livelli impensabili, a portare quei frutti che l’apostolo elenca: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Il segreto per portare simili frutti è non mettere noi stessi al centro, ma lasciare che Dio-Spirito Santo operi in noi.

Lo Spirito fa crescere la conoscenza del Vangelo. Nella promessa dello Spirito, nel Vangelo (Gv 15,26-27; 16,12-15) Gesù sottolinea: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lo Spirito di Verità vi guiderà a tutta la verità». Gesù si rendeva conto di non poter dire tutto di Dio, per limiti di tempo, di linguaggio e capacità di comprensione dei discepoli. Lo Spirito avrà la funzione di far crescere la conoscenza del suo Vangelo. In questo senso lo Spirito opera ancora in quanti leggono, studiano, approfondiscono e meditano il Vangelo. Anche in noi se siamo aperti alla ricerca e all’ascolto.

Lidia e Battista Galvagno

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