BRA Sono stati solamente 20 i giorni in cui, nella città della Zizzola – nell’arco temporale che va dal 1° gennaio al 10 ottobre – si è verificato lo sforamento del limite di legge, relativamente alla presenza di polveri sottili in atmosfera. A fornire il dato la centralina di zona Madonna dei fiori, che rileva quotidianamente la quantità in microgrammi di queste polveri per le quali la legge prevede solamente 35 giorni all’anno di sforamento dei 50 microgrammi per metro cubo.
Interessante scorrere le rilevazioni mensili: 7 giorni a gennaio, 9 a febbraio, 2 a marzo e altrettanti a maggio, mentre negli altri mesi sono state zero queste giornate.
Nel 2019 i giorni in cui le polveri sottili avevano superato il limite previsto dalla legge erano stati solo 20 su 365. Purtroppo nel 2020 il dato si era più che raddoppiato: infatti erano state ben 42 le giornate in cui si era superato il limite dei 50 microgrammi. Il materiale particolato, presente nell’aria, viene generato sia da processi naturali (azione del vento sulla polvere e sul terreno) sia da attività umane quali emissioni di fabbriche, traffico veicolare, gas di scarico, usura degli pneumatici e sollevamento delle polveri depositate al suolo.
Commenta l’ambientalista braidese Gianni Rinaudo: «Ogni comunità, capace di guardare al proprio futuro, deve instaurare un rapporto con l’ambiente fondato sulla sostenibilità, come primo presidio per una vera prevenzione del rischio sanitario e come diritto a una vita dignitosa esteso a tutti gli esseri umani». Conclude l’assessore all’ambiente Daniele Demaria: «Un dato davvero confortante quello che ci viene fornito in un’annata, come il 2021, che non è stata per nulla piovosa. Certamente per la lotta alle Pm10 hanno contribuito anche i tanti cantieri sorti per effetto del 110 per cento che hanno migliorato le caratteristiche energetiche delle nostre abitazioni».
Valter Manzone
