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Il Covid torna correre, ma il Piemonte resta in zona bianca

contagi piemontesi

TORINO Tanti contagi così, oltre 2.100, non si vedevano da inizio aprile. Il Covid-19 accelera anche in Piemonte e con 9 decessi riporta le lancette della pandemia indietro al 1°  giugno. Un quadro che, a una settimana dal Natale, incomincia a fare paura, anche se la regione resta bianca, grazie all’aumento ancora contenuto dei ricoveri.

Il Covid torna correre, ma il Piemonte resta in zona bianca

«I numeri dei positivi sono alti e ci ricordano quelli del dicembre dell’anno scorso, ma l’occupazione ospedaliera è a un decimo rispetto a quella dello scorso anno. Nel 2020 in questi giorni avevamo il paese chiuso, le località sciistiche chiuse, i ristoranti, i teatri, i musei, i cinema e gli stadi chiusi. Se oggi la situazione è diversa, è perché il vaccino ci sta mettendo in sicurezza», spiega il governatore Alberto Cirio, che oggi ha dato il via alle vaccinazioni pediatriche.

Tra i piccoli prenotati al centro di via Gorizia, a Torino, c’erano anche i tre figli del virologo Giovanni Di Perri, 6, 8 e 10 anni. «Vaccinare questa fascia di età ci aiuta ad abbassare la curva dei contagi», spiega il professore. «Lo schermo contro il Covid lo stiamo rinforzando con la terza dose, ma lo faremo anche aumentando il settore demografico coperto dalle vaccinazioni».

Al via all’ospedale infantile Regina Margherita anche le inoculazioni per i bambini fragili. La campagna vaccinale viaggia dunque spedita a una capacità di 30mila dosi al giorno, superiore a quanto richiesto dal generale Figliuolo. Altrettanto veloce è la capacità di tracciamento: in base al resoconto settimanale di Ministero della salute e Istituto superiore di sanità il Piemonte è una delle tre Regioni che effettua più tamponi in Italia, con una media di tre giorni tra l’inizio dei sintomi e l’esecuzione del tampone per verificare l’eventuale positività al Covid, ben sotto la soglia massima di 5 giorni fissata dall’Iss.

A causa della maggiore circolazione del virus, e del sovrapporsi dei sintomi dell’influenza tradizionale che è necessario comunque verificare, nell’ultima settimana la domanda di tamponi è cresciuta. Proprio per questo la Regione ha disposto il potenziamento degli hotspot dedicati. «Tutto questo – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – è frutto di un grande sforzo che tutta la macchina sanitaria ha messo e continua a mettere in campo. Un lavoro enorme di cui è giusto dare merito ai nostri operatori sanitari, perché stanno facendo il possibile e anche l’impossibile per i propri concittadini. Senza sosta da due anni».

Monitoraggio europeo

L’agenzia europea per il controllo delle malattie Ecdc riassume l’andamento della pandemia riportando l’incidenza dei casi e la percentuale di test positivi. Nella mappa del 16 dicembre il Piemonte è colorato rosso come gran parte dell’Italia.

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