Cavalieri del tartufo: nuovo direttivo a guida Zanoletti

L’INTERVISTA Il 299º capitolo dei Cavalieri del tartufo e dei vini d’Alba è stata la prima assemblea presieduta dal nuovo gran maestro Tomaso Zanoletti, subentrato a Bianca Vetrino, alla guida del sodalizio per dieci anni. Già sindaco di Alba, senatore e presidente dell’enoteca di Grinzane e cavaliere dal 1983, sarà affiancato dalla vicaria Liliana Allena e dal tesoriere Fabrizio Pace. Gli abbiamo rivolto alcune domande sulle iniziative dell’ente

Ha diretto il suo primo capitolo ma conosce bene la congregazione.

Cavalieri del tartufo: nuovo direttivo a guida Zanoletti

«Come sindaco lottai per la costruzione del palazzo mostre e congressi e per la trasformazione della Pro loco in ente turismo: all’atto della fondazione, avvenuta nel 1967 su iniziativa di Luciano Degiacomi, poche persone si sentivano di scommettere sulle potenzialità turistiche delle nostre colline. Quale presidente dell’Enoteca, invece, contribuii a far raggiungere all’asta mondiale i numeri attuali. Conosco bene questa realtà e sono onorato di dare il mio contributo».

Quali iniziative sono previste per i prossimi mesi? 

«Tra giugno e settembre, organizzeremo un convegno sui cambiamenti climatici. Sarà il professor Attilio Scienza, docente di viticoltura all’Università di Milano a relazionare sul tema: dal 2021 è presidente del Comitato nazionale vini. Inoltre mapperemo le attività del settore alimentare, includendo, per esempio, panetterie, mulini, salumerie per scoprire le storie che le animano. Il primo passo in questa direzione sarà la presentazione, durante il capitolo del 20 maggio, dei volumetti con i racconti delle osterie preparati dal maestro Luciano Bertello (autore di una rubrica sul tema per Gazzetta d’Alba)».

E l’ultima proposta? 

«Lanceremo la candidatura di Alba, Bra, Langhe e Roero a Capitale italiana della cultura nel 2026. Non lo faremo da soli: chiunque vorrà collaborare sarà ben accetto. Oltre ai vini e al cibo il nostro areale è ricco di storia e personaggi della cultura immateriale: acquisiremo consapevolezza di ciò che siamo stati e potremo essere. È stato il centenario fenogliano a ispirarci, ma molte altre figure vanno riscoperte: fra loro ci sono Cesare Pavese, Giovanni Arpino e Franco Piccinelli, ma anche l’imperatore Pertinace, il giurista Pierino Belli, il barone Giuseppe Vernazza».

Langhe e Roero rappresentano un modello di sviluppo turistico? 

«Qualche decennio fa i visitatori da noi erano una rarità: il cambiamento è avvenuto velocemente,  grazie alla collaborazione tra istituzioni e privati. Non dobbiamo però addormentarci: chi si ferma, sarà superato. La concorrenza aumenta e bisogna proporre sempre qualcosa di nuovo».

Novecento gli affiliati, sezioni anche a Taipei e New York

Con Tomaso Zanoletti parliamo dell’organigramma del sodalizio e dei nuovi iscritti.

Qual è la situazione nell’Ordine dei cavalieri?

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«Siamo molti, circa novecento: abbiamo anche due delegazioni a Milano e a Verona, più altre all’estero. La più importante si trova a Hong Kong, dove l’anno scorso sono andato per presiedere il capitolo e nominare diciotto nuovi cavalieri, insieme a cuochi e commercianti albesi. Le altre sono a Dubai, Taipei, Vienna, New York, San Francisco e nella Valle di Napa, in California. La sezione londinese sta prendendo forma e, a giugno, arriveranno a Grinzane anche tre brasiliani per ricevere la nomina».

Come si diventa Cavalieri?

«Alla domanda va allegato un curriculum che dimostri la conoscenza delle realtà di Langhe e Roero. Ogni candidato viene presentato da altri due Cavalieri: la richiesta passa poi alla valutazione del Consiglio. Di solito, accogliamo gente legata al mondo del vino e della cucina. Ci sono anche molti giornalisti, per lo più stranieri».

Davide Barile

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