In tre alla sbarra perché diffamarono l’ex sindaco

A Santo Stefano Roero un piano opere da 17 milioni
Renato Maiolo

SANTO STEFANO ROERO Lex sindaco di Santo Stefano Roero, Renato Maiolo, tornerà in un’aula di giustizia non da imputato, ma come parte offesa, in un processo a carico di tre individui accusati di diffamazione aggravata, per l’utilizzo della rete Internet e la condivisione con più persone. Nell’ambito dell’altro procedimento già in corso e relativo allo scandalo che aveva travolto il Comune roerino, invece, Maiolo deve rispondere, assieme alla segretaria comunale Anna Di Napoli e a due altre persone, dell’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso morale e materiale in atti pubblici e turbativa d’asta, nonché di peculato, di minacce e, infine, di un’imputazione per porto abusivo di armi.

I fatti relativi alla nuova vicenda giudiziaria risalgono a maggio 2019: in vista della tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale, che si era svolta il 26 dello stesso mese, Maiolo aveva pubblicato su Facebook l’immagine della locandina per la sua candidatura a consigliere regionale, con il simbolo del gruppo di appartenenza Moderati per Chiamparino e lo slogan “Buon senso e concretezza”.

La pubblicazione aveva scatenato una serie di dibattiti, a cui avevano partecipato anche i tre soggetti che avevano usato espressioni e immagini offensive della reputazione di Maiolo. L’ex primo cittadino è difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, con il quale si costituirà parte civile. I tre imputati sono stati rinviati a giudizio, per il 13 ottobre, davanti al giudice Matteo Bertelli Motta.

 Manuela Zoccola

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