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Premiate 5 donne che hanno affrontato difficoltà e sfide

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La serata del 30 marzo chiudeva gli eventi della rassegna Marzo donna

BRA Difficoltà, sfide e nuove opportunità. Sono gli aggettivi che possono raccontare il lavoro delle donne nel ventunesimo secolo: ricco di ostacoli, stimolante e proteso verso nuove frontiere. A indagare un tema sempre attuale e anche delicato è stata la Consulta per le pari opportunità di Bra, con una serata (svoltasi il 30 marzo) voluta a chiusura degli eventi della rassegna Marzo donna dalla sua presidente Agata Comandè. Che commenta: «Sono ancora molte le disuguaglianze per il mondo femminile: la partecipazione al mercato del lavoro, la parità di retribuzione, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, la scarsa presenza femminile in importanti posizioni aziendali e manageriali e la distribuzione del lavoro di cura». Negli anni Settanta del Novecento si ottiene una graduale estensione dei diritti civili e della parità giuridica, anche grazie al superamento dei retaggi culturali legati alla lunga tradizione patriarcale. Per tutelare questi diritti e il rispetto dei principi fissati dalla Costituzione, il 9 dicembre 1977 entra in vigore la legge 903 sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro.

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Agata Comandè

«Nel Pnrr c’è l’intenzione di realizzare una strategia nazionale», continua Agata Comandè, «volta a garantire la parità di genere da attuarsi nel quinquennio 2021-2026. Il piano infatti prevede di raggiungere, entro il 2026, un incremento nella classifica sull’uguaglianza di genere elaborata dal competente istituto europeo (Eige, European istitute for gender equality), che oggi vede l’Italia al quattordicesimo posto tra i Paesi Ue». Anche il ministro del lavoro Andrea Orlando ha recentemente dichiarato: «Vi è la necessità di favorire una piena emancipazione economica e sociale della donna nel mercato del lavoro, prevedendo una sistematizzazione e ristrutturazione degli attuali strumenti atti a realizzare questo obiettivo».

A questo proposito, tutte le aziende che dimostreranno l’applicazione di politiche inclusive in tema di parità di genere tra uomo e donna, avranno accesso a un miglior punteggio nelle graduatorie degli appalti e a un esonero parziale del versamento dei contributi previdenziali. Conclude la presidente: «In attesa che questi auspicati cambiamenti diventino normalità, la Consulta braidese ha deciso di premiare cinque donne che hanno saputo superare difficoltà e sfide». Sono quindi salite sul palco dell’auditorium della Bper di via Sarti, per assaporare l’abbraccio del pubblico in sala, Patrizia Goro (avvocata e politica), Letizia Morino (travel designer), Elena Cavallero (consulente finanziaria), Roberta Roccia (titolare di un laboratorio di arte floreale) e Veronica Petti (ristoratrice e imprenditrice).

 Valter Manzone

Roberta con i fiori “disegna” vasi e composizioni artistiche

Sommarivese di nascita e braidese di adozione, Roberta Roccia – titolare dell’atelier di arte floreale di corso Garibaldi – è una delle cinque grandi donne che la Consulta per le pari opportunità ha deciso di premiare lo scorso 30 marzo.

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Roberta Roccia

Roberta, che gestisce il negozio da cinque anni ma che è in attività nel settore floreale da dodici, racconta: «Inizialmente non era mia intenzione fare questo mestiere. Nessuno prima di me nella mia famiglia operava nel mondo dei fiori. Io ho sempre amato disegnare e adesso lo faccio con le mie composizioni floreali: se devo comporre un mazzo, grazie ai loro colori, alla loro struttura e alle loro forme, riesco veramente creare delle opere d’arte». Quando Roberta ha capito che quell’attività creativa poteva essere la sua professione, si è iscritta a una scuola da fiorista a Torino, conseguendo una qualifica che, come dice lei, «solo in Italia non ha ancora la dignità di un diploma riconosciuto, come negli altri Stati europei». Dopo quel percorso formativo di base, ha partecipato a una serie di corsi di specializzazione, in giro per la Penisola, per confrontarsi con diverse modalità di trattare i fiori e le piante per realizzare composizioni.

Approdata a Bra, ha aperto il suo negozio/atelier nel quale realizza vasi e strutture artistiche, nelle quali colloca piante e fiori che acquista dai grossisti.

«In negozio siamo in tre: io, me e Roberta», dice scherzosamente la giovane imprenditrice. «E quindi tutto quello che esce dal mio atelier di fiori recisi, è realizzato da me. Oltre a piante, mobili e vasi d’arredo, propongo anche quadri». Per il futuro Roberta ha il progetto di sviluppare il suo “lato” di vetrinista, occupandosi di creare anche in altri negozi delle coreografie, ovviamente da realizzare con piante e fiori.  

v.m.

Resistere, rimettersi in gioco e reinventarsi con coraggio

«Gli eventi di Marzo donna, organizzati quest’anno dalla consulta per le pari opportunità del Comune di Bra, sono stati particolarmente ricchi e variegati», commenta l’assessora Lucilla Ciravegna, con delega ai servizi sociali, politiche del lavoro e integrazione, «offrendo a tutti momenti importanti nei quali abbiamo ritrovato il piacere di vederci in presenza e riflettere sulle differenze di genere, sulle azioni positive che contribuiscono a potenziare una cultura più attenta allo specifico femminile e alle pari opportunità».

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L’assessora Lucilla Ciravegna

Un mese, quello di marzo, che ha annoverato diversi appuntamenti, come ricorda la consigliera comunale Maria Milazzo, con delega alle pari opportunità: «Grazie alla Consulta abbiamo potuto godere della mostra dell’artista torinese Adriana Bertolini che ha proposto la rassegna “Donne nell’ombra”, partecipare alla conferenza ‘‘La Carta delle bambine. I diritti negati dell’infanzia”, aderire alle passeggiate in rosa e ai diversi spettacoli teatrali e musicali, oltre che assistere al film sul tema della violenza sulle donne dal punto di vista maschile».

Aggiunge l’assessora comunale Ciravegna: «La serata conclusiva della rassegna è stata una preziosa occasione di ascolto e riflessione. Le cinque testimonianze di donne – molto diverse tra loro, ma tutte giovani, intraprendenti, con una capacità straordinaria di fronteggiare le diverse avversità della vita – ci hanno insegnato che è sempre possibile resistere, rimettersi in gioco e reinventarsi con coraggio».

v.m.

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