L’Asti-Alba riparte grazie ai treni a idrogeno

Hydrogen valley Piemonte: come diventare leader nell’innovazione
L’Alstom è il primo costruttore al mondo ad aver realizzato e messo in servizio il treno a idrogeno, il Coradia iLint, che dal 2018 ha già percorso 200mila chilometri in Sassonia.

ALBA Già lo scorso anno la sperimentazione a idrogeno era stata presentata come il possibile punto di svolta per riattivazione della ferrovia Asti-Alba, sospesa nel 2010 per via di problemi strutturali alla galleria Ghersi e in altri punti della tratta.

La scorsa settimana la Regione ha annunciato l’inserimento del Piemonte tra le cinque regioni italiane che sperimenteranno l’utilizzo dell’idrogeno verde: dalla produzione, attraverso la riconversione di 28 aree industriali dismesse sul territorio (di cui 4 nella provincia di Cuneo), al suo utilizzo nell’ambito dei trasporti stradali e ferroviari, grazie a 70milioni di euro attesi dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza. Oltre a questi, è già stato annunciato lo stanziamento di altri 80milioni di euro da parte della stessa Regione, attraverso le risorse europee del Fondo europeo dello sviluppo regionali.

È un momento propizio che potrebbe cambiare le sorti dell’Asti-Alba, la ferrovia delle colline Unesco: proprio ieri la Rete ferroviaria italiana ha annunciato il via libera alla riattivazione della tratta in tempi ristretti, grazie all’utilizzo dell’idrogeno. Nei mesi scorsi, tra l’altro, la Fondazione Rfi ha permesso il ritorno dei treni storici, segno che i problemi strutturali alla galleria Ghersi non sono insormontabili, con un traffico treni più limitato e con le giuste infrastrutture ferroviarie. Lo ha ribadito anche il governatore Alberto Cirio, durante l’incontro di metà mandato dell’amministrazione albese, quando aveva parlato di ottime prospettive per la ferrovia in tal senso.

I dettagli saranno precisati questo pomeriggio, 15 giugno, durante un incontro in programma alla stazione di Alba, alle 14. Parteciperanno i vertici della Regione Piemonte e di Trenitalia. La speranza è che si tratti del vero punto di svolta per una tratta che ogni giorno, in settimana, permetteva spostamenti a circa 2mila persone. Una cifra che oggi sarebbe certamente molto più elevata: dai maggiori legami tra Asti e Alba, basti pensare al tribunale, all’aumento esponenziale dei flussi turistici tra Langhe, Roero e Monferrato.

 

 

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