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Il gran finale del progetto multidisciplinare This must be

Il gran finale del progetto multidisciplinare This must be

GORZEGNO Performance, arte, fotografia e scrittura: questi i linguaggi degli artisti chiamati a dialogare sulla corsa, sul movimento, sul mondo che cambia, sulle scelte e sull’immaginazione. Ma anche sul rapporto di dipendenza e reciprocità tra uomo e natura, pensiero e materia, astratto e concreto, vita, morte e risurrezione. Una mostra d’arte che chiuderà il progetto iniziato nel 2020 domenica 11 settembre, dalle 9 alle 20 (e visitabile fino al 30 settembre).

This Must Be: il progetto

Il progetto This Must Be è iniziato nel febbraio 2020, in piena pandemia, con la volontà di proporre, attraverso attività di walk and run, una riflessione sul corpo umano da due punti di vista: come strumento con cui prender coscienza del proprio essere al mondo e costruire un’identità e come potente interfaccia di comunicazione che consente di intessere relazioni con gli altri e di presentarsi al mondo. La prima fase, battezzata The Place, si è conclusa nel settembre 2020 con un’installazione multidisciplinare alla fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo. Al centro della ricerca, l’arte del camminare e la filosofia del correre raccontate da quattro diversi artisti attraverso altrettanti linguaggi espressivi: performance, video, fotografia e scrittura.

La seconda fase, Ultra, partendo da una libera interpretazione dei testi di Cesare Pavese, nell’agosto 2021, ha esplorato il potere comunicativo e simbolico del corpo, vissuto attraverso l’attraversamento fisico del paesaggio esterno (l’ultra maratona in solitaria di Claudio Lorenzoni) e del proprio personal landscape (la performance di scrittura in flusso di coscienza di Valentina Cei). Movente di tutto, il rapporto di dipendenza e reciprocità tra uomo e natura, pensiero e materia, astratto e concreto, amore ed odio, vita, morte e rinascita. Il dialogo a distanza che ne è nato è stato presentato al Pavese Festival 2021, nella forma di un libro/diario scritto su carta di pietra.

Per la terza ed ultima fase The Way gli interpreti sono stati chiamati a trovare il modo di rappresentare, ciascuno con il proprio medium, una parola non scritta, non cantata, non detta. Quale sarà il filo che li unirà? Gianpaolo Demartis proietterà una serie di fotografie scattate durante le perfomances di Valentina Cei. Maria Mesiano esporrà le foto scattate durante questi mesi in Langa, da Camo a Brancaleone Calabro; Bruno Biddau invece presenterà le polaroid aventi come tema tutti gli oggetti ritrovati da Lorenzoni durante le sue corse. Irene Rubiano presenterà un’installazione di metafotografia, il Collettivo Clito un manufatto dedicato al banditismo; Domenico De Maio i calchi dei piedi di Lorenzoni post ultra maratona. Ci saranno inoltre esposti i piccoli collage della Premiata Famiglia Rivoltella.

Maggiori informazioni sul sito www.visitgorzegno.it.

 

 

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