Atlas Fenoglio, nomi e luoghi delle opere per studiosi e turisti

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Beppe Fenoglio a Valdivilla © Centro Studi Fenoglio / Aldo Agnelli

ALBA Tanto si è pensato e messo in opera da marzo a oggi per i cent’anni di Beppe Fenoglio, anche su queste pagine. Un lavoro in particolare diventerà un lascito per letterati e lettori con un non trascurabile contributo anche al turismo culturale, oltre che agli studi. Sarà uno dei punti forti della stagione autunnale programmata dal centro studi intitolato allo scrittore e dedicata a I ventitre giorni della città di Alba. Si tratta di “Atlas Fenoglio. Un’identità letteraria per un nuovo secolo”, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo che sarà presentato il 24 settembre. L’idea è di Giovanni Pietro Vitali dell’Université de Versailles Saint Quentin en Yvelines e dell’Université Paris-Saclay, dove insegna e ricerca nell’area dell’informatica umanistica: branca di studi che mira a fornire a linguisti, storici, filologi e letterati strumenti di ricerca potenti, semplici e immediati, anche con la creazione di banche dati digitali.

«Da alcuni anni, si dà sempre più importanza al fatto che una ricerca debba uscire dai laboratori e aprirsi alla società civile per rendere le conoscenze fruibili da tutti», spiega Vitali. «Il progetto fenogliano trae origine dalla fine del mio percorso universitario, quando entrai in contatto con una docente di linguistica Maria Giovanna Arcamone. Ho iniziato a scrivere la tesi principalmente su Vasco Pratolini, con l’obiettivo di preparare una sorta di onomastica letteraria degli autori che avevano parlato di Resistenza. Ero molto interessato, per esempio, dal fatto che gli autori delegassero ai loro personaggi la scelta dei nomi di battaglia. Quando sono incappato in Fenoglio, ho dovuto gestire una mole immensa di dati. Ho quindi pensato fosse opportuno dedicargli un lavoro a parte».

Atlas Fenoglio, nomi e luoghi delle opere per studiosi e turisti
Giovanni Pietro Vitali

I romanzi dello scrittore albese, per Vitali, sono anche una passione, nata intorno ai sedici anni. «Ho scritto due canzoni su di lui e in seguito ho redatto un saggio sulla musica italiana di impegno. Ciò mi ha permesso di notare che Fenoglio, in questo ambito, è diventato pesantemente di sinistra, venendo citato come se fosse stato il portavoce di un certo tipo di Resistenza. Questo perché, forse, in Italia è sempre mancata una destra liberale. Rispetto a come era e come è ricordato, c’è una forte discrepanza: Fenoglio è testimone di un patto trasversale tra le varie forze politiche, promesso negli anni della Resistenza ma mai portato a compimento».

La parte dei contenuti relativa agli itinerari sarà già disponibile con un’applicazione per i telefoni mentre per il completamento dell’Atlante e la fruibilità del database via Web occorrerà aspettare i primi mesi del 2023. «Sarà possibile incontrare tutti i nomi dei personaggi presenti nei suoi libri, oltre a toponimi e marchi di armi, sigarette e altro. Per ognuno, sarà indicato il numero di citazioni, la collocazione nei testi e, per quanto possibile, l’indicazione sulla mappa di tutti i luoghi. A seconda della frequenza, i punti segnati saranno più chiari o più scuri»

Ogni dato, prima di ottenere l’ufficialità, sarà vagliato dal centro studi Beppe Fenoglio. Per lo sviluppo della parte informatica, Vitali è stato aiutato dal collega Matteo Paroli. La struttura dell’Atlante si ispira a un progetto già realizzato in Svizzera, riguardante Italo Calvino. Prosegue il docente: «Il logo è già pronto, ma per l’applicazione non abbiamo ancora scelto il nome. La sfida che dovrà sostenere il centro studi sarà convincere ogni ufficio turistico a collocare un codice Qr per permettere ai visitatori di usufruire di tutti i contenuti presenti. Il paesaggio fenogliano è molto largo, la spazialità esplode nello stesso modo in cui è esploso un certo tipo di Resistenza nelle zone descritte. L’applicazione ti fa capire che ogni boscaglia diventa un’occasione letteraria. Ho cercato di georeferenziare tutto, ogni angolo, salita, discesa, pietra. A volte non è stato possibile perché lo scrittore parla in maniera generica di luoghi come “il rittano”. Senza questo lavoro, quando l’ultimo partigiano sarà morto si perderebbe l’intera memoria storica legata al periodo. Ovviamente, in un lavoro così complesso, potranno esserci degli errori, ma gli stessi utenti potranno segnalarli. Quando insegno, cerco sempre di essere semplice e chiaro con i miei studenti: lo stesso risultato vorrei emergesse dalla stesura dell’Atlante».

Interessante dal punto di vista turistico anche la sezione dedicata agli itinerari, completa di tracce Gps. «Inizieremo probabilmente dal Pavaglione, il percorso, a mio parere, più emozionante. Il tracciamento dovrà essere ultrapreciso, chi ne usufruirà sarà guidato e indirizzato in ogni passo».

Vitali, a coronamento dell’intero progetto, desidererebbe pubblicare la sua tesi di laurea. «Ho già in mente il titolo: Nome di battaglia Beppe Fenoglio».

Davide Barile

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