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Case di comunità: ecco come cambiano gli ex ospedali di Alba e Bra

Case di comunità: ecco come cambiano gli ex ospedali di Alba e Bra 5
Il progetto per il San Lazzaro di Alba

VERDUNO Verrà demolita la parte di recente costruzione dell’ex ospedale San Lazzaro di Alba e verrà sostituita da un nuovo edificio che affaccerà su via Pierino Belli, dedicato ad attività cliniche. Per quanto riguarda il fabbricato monumentale, verrà recuperato e valorizzato, per accogliere attività formative e amministrative, con percorsi di accesso integrati e completi. E soprattutto, venendo meno una parte dell’edificio “nuovo”, al centro ci sarà un ampio spazio aperto, con aiuole, alberi, panchine e una fontana circolare.

Nel quartiere che per secoli ha ospitato il nosocomio cittadino, a pochi metri dal centro storico, il progetto della futura casa di comunità punta a rinnovare e migliorar la situazione esistente, in termini di servizi e di fruibilità.

Questo pomeriggio, all’ospedale Ferrero, il piano è stato presentato ai sindaci del territorio, dal momento che si tratterà di un passo importante per la sanità territoriale, non solo per Alba, ma per i paesi circostanti.

Un discorso analogo riguarda Bra, dove sorgerà la seconda casa di comunità dell’Asl Cn2, nei locali dell’ex ospedale Santo Spirito: in questo caso, non ci saranno demolizioni, dal momento che si procederà al recupero sia della parte più recente che del fabbricato monumentale.

Come commenta l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, «la presentazione di questo piano è per noi il punto di arriva di un percorso iniziato lo scorso anno, quando la Regione ha rinunciato agli oltre 25milioni di euro che avrebbe dovuto incassare  dalla vendita dei due ex nosocomi, così da destinare le due strutture a case di comunità, centrali operative territoriali e ospedali di comunità».

Un progetto in linea con il concetto di medicina territoriale  e di prossimità, per mantenere nelle due città tutti i servizi che non devono necessariamente essere collocati in ospedale e che è importante mantenere vicino alla cittadinanza. E se in un primo momento si pensava di fare affidamento su un’operazione di partenariato pubblico-privato in collaborazione con le fondazioni bancarie piemontesi, a partire dalla cuneese Crc, la Regione ha poi cambiato strategia, puntando ai 46 milioni di euro a fondo perduto derivanti dall’articolo 20 della legge finanziaria 67 del 1988.

Quello presentato ai sindaci è lo studio di fattibilità redatto dall’Asl Cn2, che verrà inserito nel documento programmatico che la Regione presenterà al Ministero della salute per accedere al finanziamento. Dopo il via libera, il piano dovrà essere approvato dalla Giunta regionale e dalla Conferenza Stato-Regioni, per poi far partire la fase esecutiva, con le gare di appalto. Nel complesso, lo studio prevede una spesa di quasi 26milioni per il San Lazzaro e di 20milioni e 500mila euro per il Santo Spirito.

Grande importanza ha avuto il ruolo svolto dal presidente della Conferenza dei sindaci, Mauro Noè, che ha sottoscritto il documento di intesa a nome dei Comuni dell’Asl Cn2. Ha affermato sindaco di Cossano: «Ho cercato di spiegare ai colleghi che le due case di comunità di Alba e Bra erano un arricchimento dei servizi sanitari erogati a Verduno più ” vicini ” a casa. Nel corso di due riunioni svolte a Santo Stefano Belbo e Cortemilia, presenti i sindaci ricadenti sui due centri sedi case di comunità, il direttore enerale Massimo Veglio e quello del Distretto di Alba Mirco Panico, il territorio ha sollecitato un adeguato incremento delle prestazioni soprattutto specialistiche nelle due sedi periferiche, per evitare disagevoli trasferte ai nostri cittadini soprattutto a quelli anziani».

Sul prossimo numero di Gazzetta d’Alba, in edicola martedì 1° novembre, pubblicheremo tutti i dettagli dei due progetti. Nel frattempo, ecco i rendering presentati ai sindaci a cui è stata chiesta la firma di un documento programmatico per prendere atto dell’iter.

Il progetto per il San Lazzaro di Alba

Il progetto per il Santo Spirito di Bra

I tempi

La gara d’appalto per i lavori potrebbe concludersi entro febbraio 2024; poi i lavori verranno avviate e si concluderanno con il collaudo entro ottobre 2026.

Francesca Pinaffo

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