All’ombra di Leonardo, arazzi e cerimonie papali alla Reggia di Venaria

Con i Musei Vaticani, in mostra il baldacchino di Clemente VII

All'ombra di Leonardo, arazzi e cerimonie papali alla Reggia di Venaria

VENARIA La Reggia di Venaria inaugura la nuova stagione con la mostra All’ombra di Leonardo, arazzi e cerimonie alla corte dei papi, organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude in collaborazione con i Musei Vaticani.

La mostra, aperta al pubblico dal 21 marzo e fino al 18 giugno presso le Sale delle Arti, raccoglie opere provenienti, oltre che dai Musei Vaticani, dal Palazzo del Quirinale, dal Museo di Roma, dai Musei Reali di Torino, dal Museo Diocesano Tridentino, dalla Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli di Milano e da diverse collezioni private.

La mostra, a cura di Alessandra Rodolfo ed Andrea Merlotti, consente di fare un viaggio fra le più importanti cerimonie papali come la Lavanda dei piedi e la Coena Domini che si svolgevano il Giovedì Santo nel cuore del Palazzo Vaticano.

In mostra ci sono il prezioso arazzo raffigurante l’Ultima Cena di Leonardo e l’arazzo per il dossale del baldacchino papale, disegnato per Clemente VII dagli allievi di Raffaello. A quarant’anni di distanza dalla sua ultima esposizione l’imponente baldacchino viene ricostruito in mostra. C’è anche il grande arazzo raffigurante Gesù che lava i piedi agli Apostoli, donato da Napoleone a papa Pio VII, mentre la brocca usata da Carlo Felice e Carlo Alberto di Savoia, ora nei depositi dei Musei Reali di Torino, è associata a due analoghe provenienti dalla Sagrestia Pontificia.

«È una mostra prestigiosa non solo per la preziosa collaborazione con i Musei Vaticani, ma anche perché occasione imperdibile per ammirare da vicino capolavori unici che consentono di conoscere rituali e cerimonie ricchi di simboli e significati lontani nel tempo» commentano Michele Briamonte e Guido Curto, presidente e direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.
Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, sottolinea «la collaborazione importante fra le due istituzioni nel periodo quaresimale incentrata su due opere significative per la storia delle collezioni pontificie».

Ansa

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