Capitale della cultura: Asti partecipa al progetto per valorizzare le città candidate

Asti, piazza Alfieri

CULTURA Non tutto andrà perduto degli sforzi fatti dalle città finaliste, ma non vincitrici, per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura 2025, andato ad Agrigento.

Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto saranno le protagoniste della seconda edizione di Cantiere città, il progetto promosso dal Ministero della cultura e dalla fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.

L’obiettivo è valorizzare e promuovere i progetti ideati dalle città concorrenti in fase di candidatura per non disperdere un patrimonio di proposte e relazioni tra le persone coinvolte nella realizzazione dei dossier.

«Le città finaliste a Capitale italiana della cultura sono cantieri attraversati da un grande fermento. La partecipazione è l’essenza dei progetti che sono stati ammessi a questa fase finale e i percorsi di valorizzazione servono a liberare le potenzialità di ciascun territorio. Cantiere città è un percorso di creazione collettiva che apre alla partecipazione dei cittadini con l’obiettivo di ascoltare i territori e costruire un orizzonte collettivo», ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.

Dopo il primo incontro, il 22 maggio, le delegazioni hanno presentato il proprio dossier di candidatura raccontando la visione del futuro della propria città e le delegazioni sono state coinvolte attivamente in tavoli di lavoro tematici condotti da esperti:  la seconda edizione di Cantiere città proseguirà da giugno a dicembre con un ricco programma di attività e un percorso comune dedicato a tutte le 10 città finaliste.

Per l’edizione 2026 della Capitale italiana della cultura è attesa la partecipazione della squadra Alba, Bra, Langhe e Roero la cui candidatura è stata lanciata poche settimane fa.

Ansa

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