A Goodwine Neviglie 2023 si è parlato di cambiamenti climatici

A Goodwine Neviglie 2023 si è parlato di cambiamenti climatici

GOODWINE NEVIGLIE 2023, il convivio enogastronomico e culturale, ha proposto nel pomeriggio di ieri (sabato 8 luglio) un interessante incontro su Cambiamenti climatici e transizione verde, sinergia da sfruttare al meglio, al quale sono intervenuti esperti di agricoltura e viticultura. Luigi Bertini, che ha moderato l’incontro, ha avviato il dibattito ribadendo che si tratta di un tema molto attuale, trattato da tutti i mass media, e ancora più sentito dopo la recente grandinata che si è abbattuta su alcuni paesi delle Langhe e del Roero.

Durante l’incontro sono state sviluppate diverse tematiche, a partire dai dati sul cambiamento climatico, gli accorgimenti da prendere nel vigneto, le azioni da perseguire per la riduzione della Co2, l’impatto del turismo sull’ambiente. Una serie di dati scientifici, prodotti da Silvia Guidoni del dipartimento di Scienze agrarie, ha evidenziato come l’innalzamento progressivo della temperatura, comporta un cambiamento della durata dei cicli produttivi, un aumento del grado alcolico e diminuzione dell’acidità, in sintesi un’alterazione delle componenti qualitative dell’uva, che porteranno a una produzione diversa da quella conosciuta attualmente.

Edoardo Monticelli, ha evidenziato come il cambiamento climatico, debba sollecitare gli agricoltori ad adottare alcuni accorgimenti nella gestione del vigneto, facendo riferimento a tre aspetti fondamentali: la vite, la coltivazione e il terreno. Si è soffermato su alcuni provvedimenti da prendere in caso di vigneti colpiti da grandine, per ridurre il danno alla produzione sia per l’anno in corso, sia per quello successivo, ribadendo che una grandinata nel mese di luglio è particolarmente dannosa, dato il ciclo vitale della pianta.

Bertini ha poi preso la parola, lanciando alcune provocazioni e fornendo un dato significativo, che contrasta con l’idea della transizione verde, 240mila tonnellate di fitofarmaci, vengono sparsi in Europa per il solo comparto viticolo. A favore della transizione verde, un incremento nella vendita di prodotti biologici e biodinamici, ma se è certa la necessità di limitare l’utilizzo massiccio della chimica, per le produzioni agricole, bisogna ricordare che se la vita media dell’uomo, rispetto a due secoli fa, è raddoppiata, è anche merito della chimica. La chimica, quindi non va demonizzata ma interpretata con intelligenza, cercando di evitare il cosiddetto circolo perverso, prezzi troppo bassi ai produttori, necessità di produrre di più, massiccio utilizzo di concimi, indebolimento della pianta, maggiore necessità di utilizzare fitofarmaci. Il circolo virtuoso che suggerisce Bertini è un patto onesto tra produzione, distribuzione e consumo, comunicato nella maniera corretta e veritiera, per un cibo più sano e pulito.

Al termine del dibattito, dove tutti i relatori hanno sottolineato che gli effetti del cambiamento climatico saranno irreversibili ed è quindi necessario un intervento importante e urgente per modificare i comportamenti umani, da un intervento del pubblico presente, è stato fatto presente che esistono studi scientifici che dimostrano come i cambiamenti climatici sono ciclici e naturali e non dipendono dall’azione dell’uomo.

Silvana Fenocchio

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