Marello interroga la Giunta sui provvedimenti che intende assumere dopo la grandinata

Da Banca d’Alba aiuto le aziende agricole danneggiate con finanziamenti senza spese e a tasso zero

TORINO Il consigliere regionale Maurizio Marello, nel Consiglio del 11 luglio, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata in merito alle conseguenze delle eccezionali grandinate verificatesi lo scorso 6 luglio.

Nel pomeriggio di giovedì scorso, come risaputo, si sono verificati temporali estremi con eccezionali grandinate che hanno colpito un’area vastissima del Piemonte (dal Torinese, al Cuneese, astigiano, alessandrino sino a raggiungere la Liguria). Tra le zone più danneggiate vi sono state le colline del Roero, di parte della Langa e dell’alta Langa.

Ne sono derivati danni ingentissimi all’agricoltura (stimati dal 70 al 100%), alle produzioni viticole, corilicole e ortofrutticole, a cui vanno aggiunti i danni materiali ad automobili, abitazioni e capannoni.

Servono misure risarcitorie idonee ad affrontare in tempi rapidi i casi più gravi

Ha spiegato Marello: «La Regione ha giustamente annunciato che chiederà lo stato di calamità, considerato che, anche a causa dei cambiamenti climatici, questi fenomeni estremi sono sempre più frequenti (si pensi alle gelate di due anni fa, al lungo periodo di siccità e ora ai violenti temporali) e che i danni prodotti rischiano di mettere in ginocchio le aziende agricole. Occorre quindi, a parere dell’interrogante, prendere in considerazione altre misure risarcitorie idonee ad affrontare in tempi rapidi i casi più gravi. Va ulteriormente considerato che il presidente Cirio e l’assessore Protopapa hanno dichiarato, in un incontro svoltosi ieri a Cortemilia con i sindaci del territorio, che la Regione intende “mettere soldi propri” senza specificare quali».

Maurizio Marello
Maurizio Marello

Ha aggiunto Marello: «Già in occasione delle gelate della primavera di due anni fa, il sottoscritto aveva sollecitato l’assessorato competente a prendere in considerazione l’impegno di fondi del PSR per risarcire i danni più gravi, programmandone le misure e gli interventi».

La risposta della Giunta, attraverso l’assessore all’agricoltura Protopapa è stata ampia ed articolata, ma evasiva sulle questioni poste dall’interrogante.

«La Giunta regionale ha tempo 60 giorni dalla fine dell’evento, prolungabili a 90 in caso di eccezionali e motivate difficoltà accertate dalla Giunta stessa, per deliberare la delimitazione delle zone danneggiate e la quantificazione dei danni al comparto agricolo», ha spiegato Protopapa.

«In particolare, l’evento atmosferico e i danni che ha causato devono essere prontamente segnalati entro i 10 giorni successivi alla cessazione dell’evento stesso (termine ordinatorio). La Regione, predisposta la deliberazione che perimetra le zone o individua le singole infrastrutture danneggiate, provvede all’invio della stessa al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali insieme ai dati meteorologici a sostegno della richiesta di riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento avverso. Il Ministero redige la declaratoria di riconoscimento dell’eccezionalità dell’evento e la pubblica, sotto forma di decreto ministeriale, sulla Gazzetta ufficiale».

«Possono presentare domanda di aiuto le imprese agricole, ivi comprese le cooperative e le organizzazioni dei produttori riconosciute, che svolgono l’attività di produzione agricola, iscritte nel registro delle imprese o nell’anagrafe delle imprese agricole presso le province autonome ricadenti nelle zone delimitate, che hanno subito danni superiori al 30 % della produzione lorda vendibile; gli enti gestori delle infrastrutture connesse all’attività agricola o in mancanza di tali soggetti i comuni di riferimento. Il decreto ministeriale di riconoscimento non comporta automatico stanziamento di fondi. La nuova programmazione della Politica agricola europea 2023-2027 (Pac) ha attivato, in continuità con le programmazioni precedenti, specifici strumenti per la gestione e dei rischi agricoli per la prevenzione dei danni causati alle produzioni agricole da calamità naturali di tipo biotico (fitopatie, epizoozie) o abiotico (avversità catastrofali individuate in: gelo, siccità e alluvione) e avversità di frequenza quali eccesso di neve o di pioggia, grandine e venti forti)».

La Giunta non ha detto se intende stanziare ulteriori fondi

«La Giunta – ha commentato Marello – ha specificato la procedura per lo stato di calamità e per la denuncia dei danni, ma non ha detto se intende stanziare ulteriori fondi per i risarcimenti anche per i privati non agricoltori che hanno subito ingenti danni alle case, ai capannoni ed alle auto. Inoltre nulla ha detto circa la possibilità di utilizzare misure previste nel Psr, per andare incontro ai danni più gravi subiti in agricoltura. Nelle prossime settimane occorre fare chiarezza e non fermarsi agli annunci ed ai buoni propositi».

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