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Alba: l’invasione delle effimere arriva a Ferragosto

Il nugolo di insetti sul ponte Albertino è segno di acque poco inquinate secondo Cavallo

Alba: l'invasione delle effimere arriva a Ferragosto
© Germano

ALBA Quest’anno sono arrivate in anticipo e nella notte tra lunedì 14 e martedì 15 agosto si è già manifestato il fenomeno delle effimere, piccoli insetti che si sviluppano dallo stato larvale, escono dalle acque del Tanaro e vengono attratte dalle luci del ponte Albertino formando un nugolo che riduce la visibilità e rende il fondo stradale molto scivoloso.

Per spiegare il fenomeno delle effimere riprendiamo un articolo pubblicato da Gazzetta. La presenza delle effimere è positiva: il nugolo di insetti è segno di acque poco inquinate.

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Lo ha spiegato Roberto Cavallo: «Intanto parliamo di un ordine di insetti, detti efemerotteri, cioè le famose effimere, che si chiamano così perché vivono un solo giorno da adulti. Le larve vivono nell’acqua del Tanaro, poi a maturazione l’adulto si alza in volo per accoppiarsi. Tendenzialmente sono attratti dalle luci; il maschio muore subito, mentre la femmina torna all’acqua per deporre le uova e muore: noi vediamo di più i maschi sul fondo stradale ma, come succede su altri fiumi come il Danubio, potremmo osservare anche tutte le femmine portate via dalla corrente. Questo è il cosiddetto volo nuziale».

Secondo Cavallo questo appuntamento è un buon segnale per l’ambiente: «Molti insetti, come le zanzare e le mosche, hanno una fase larvale nelle acque, che devono corrispondere alle loro necessità, tant’è che i biologi valutano la bontà dell’acqua a seconda del tipo di larva che vi si trova; ad esempio se si trovano certe libellule o mosche la qualità dell’acqua è discreta, perché non vogliono acque particolarmente pulite, mentre la caratteristica delle effimere è di volere acque particolarmente pulite: la cosa che ci piace di questo fenomeno è che è segno che il Tanaro è più pulito di una volta. Ci sono comunque articoli del professor Teodoro Ferraris, insegnante alla Scuola enologica a fine Ottocento e inizio Novecento, in cui descrive questi cospicui voli: scriveva addirittura che si rischiava il deragliamento di un treno, avvenuto a inizio secolo in Inghilterra e anche in altri Paesi».

Quanto alle contromisure, conclude Cavallo: «Dal punto di vista della sicurezza si può creare qualche rischio perché il corpo di questi insetti è ricco d’acqua e le ali cerose, quindi la strada viene resa scivolosa ma dura poco: una settimana circa tenendo conto che vivono un solo giorno. Quanto ha previsto l’Amministrazione, chiudere il ponte il tempo di pulire, e prestare attenzione quando si attraversa il ponte in auto, è quanto di meglio si può fare: se uno volesse non vederle dovrebbe inquinare il Tanaro».

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