Chiusa la vertenza Blutec, 106 lavoratori a rischio alla Alpi di Baldichieri

Chiusa la vertenza Blutec, 106 lavoratori a rischio alla Alpi di Baldichieri

ASTI Finalmente si è conclusa la vertenza Blutec. La società, in amministrazione straordinaria dal 2019, passerà nelle mani di Deltats, attraverso la controllata Sirion. Lo hanno comunicato i commissari straordinari Andrea Filippo Bucarelli, Giuseppe Glorioso e Fabrizio Grasso. L’asta era stata avviata nel settembre 2022 e nel marzo scorso la Deltats era risultata la miglior offerente, ma subito dopo l’aggiudicazione l’altra contendente aveva presentato due ricorsi contro la gestione commissariale: uno al Tribunale civile di Torino e l’altro al Tar del Piemonte, chiedendo la sospensione dell’atto di trasferimento al nuovo acquirente.

Entrambi i procedimenti di impugnazione sono stati respinti; pertanto è stato sottoscritto il contratto di vendita del ramo di azienda. Il nuovo progetto, che prevede un piano di investimenti di oltre 3 milioni di euro, coinvolgerà tutti i 99 dipendenti in organico. Commenta Salvatore Pafundi, segretario generale della Fim-Cisl Alessandria-Asti: «Si chiude una vicenda travagliata che dura ormai da 4 anni. È importante ricordare che nel corso dell’amministrazione straordinaria i lavoratori hanno profuso il massimo impegno, nonostante le difficoltà e le perdite salariali. Sono stati in grado di salvaguardare la capacità produttiva, soddisfare le richieste del cliente e tenerlo legato all’azienda. Tutto questo ha permesso di mantenere inalterate l’operatività e la produttività. Nonostante la pandemia, la carenza delle materie prime, il caro energia, la guerra e, per ultimo, il ricorso amministrativo, lo stabilimento ha retto degnamente».

Brutte notizie invece arrivano da Baldichieri, dove la Fortes ha rilevato l’Alpi, inattiva dal 7 agosto. «Chiediamo un giusto contratto e ci rispondono con il licenziamento». Con queste parole è intervenuto il sindacato Flai-Cgil, dopo che la Fortes, società che gestisce l’attività di macellazione nello stabilimento di Baldichieri, il cui appalto è scaduto il 31 agosto, ha avviato una procedura di licenziamento per i 106 lavoratori a tempo indeterminato. La procedura arriva durante la vertenza che coinvolge sindacato e lavoratori dall’inizio del mese scorso, quando la Flai-Cgil ha dichiarato lo stato di agitazione a partire dal 7 agosto.

Precisa Letizia Capparelli, della Flai-Cgil: «I lavoratori sono in presidio, non in sciopero. L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo e i lavoratori verranno pagati fino al termine della procedura in atto». Spiega Massimiliano Messeri, responsabile del personale della ditta uscente: «Il gruppo Ciemme, responsabile del personale della ditta uscente, ci ha comunicato di voler svolgere direttamente le attività e di non ricorrere più a soggetti terzi». E questo è il nodo della vicenda. La nuova società rientra nel comparto agricolo, mentre i lavoratori del macello in precedenza erano soggetti al contratto di artigiani. Ora, con l’acquisizione degli impianti, Ciemme vorrebbe trasformare gli artigiani in agricoltori”, mantenendo inalterata l’attività di macellazione di suini. «Abbiamo aperto la procedura, in vista della cessazione completa e definitiva dell’attività» spiega Messeri. «Non ci interessa un euro in più o in meno»,  dice Cristian Covali, uno dei 106 in lotta . «C’è molto di più in gioco: la nostra dignità di uomini e lavoratori. Non cederemo di un passo: se preferiscono, possono licenziarci tutti. Siamo macellatori e questo deve esserci riconosciuto».

Paolo Cavaglià

 

 

 

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