Aca, migliorare la vita degli anziani è possibile (FOTOGALLERY)

Aca, migliorare la vita degli anziani è possibile (FOTOGALLERY)
Da sinistra Elisa Boschiazzo, Giuliano Viglione, Katia Robaldo, Massimo Veglio e Marco Bertoluzzo © Marcato

L’INTERVISTA Se i dati anagrafici della popolazione – anche tra Langhe e Roero, come Gazzetta d’Alba ha raccontato la scorsa settimana – portano alla luce un progressivo aumento dell’età media, è fondamentale affrontare il tema sia da parte dei servizi pubblici che della cittadinanza, per pensare a forme di assistenza in grado di rispondere ai bisogni delle persone anziane. Si tratta di salute, viabilità, sicurezza, accesso alle strutture, tempo libero.

Se n’è parlato martedì 16 gennaio nella sala convegni dell’Associazione commercianti albesi, in piazza San Paolo. “I diritti dell’anziano, i doveri della comunità” è stata l’occasione per approfondire le politiche attivate sul territorio, in modo da capire quali passi sia necessario compiere. Sono intervenuti Battista Marolo, presidente del Gruppo senior 60+ dell’Aca, ed Elena Giachino, responsabile della segreteria generale.

A confrontarsi con loro anche Giuliano Viglione, presidente dei commercianti; Massimo Veglio, direttore generale dell’Asl Cn2; Elisa Boschiazzo, assessora albese alle politiche sociali; Marco Bertoluzzo, direttore del consorzio socioassistenziale Alba, Bra, Langhe e Roero, con il quale anticipiamo alcuni temi.

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Quanto incide l’assistenza agli anziani sulle attività del consorzio socioassistenziale, Bertoluzzo?

«Al momento, come consorzio abbiamo un totale di 2.846 cartelle attive, cioè utenti seguiti e per i quali abbiamo costruito un progetto. Tra questi, 1.335 sono anziani: circa la metà della nostra attività, pertanto, è rivolta a questa specifica fascia d’età».

Che cosa fate?

«Si tratta di forme diverse di assistenza e di supporto, a seconda dei bisogni. Nel 2023, circa 650mila euro sono stati destinati all’erogazione di assegni di cura, cioè risorse per sostenere l’anziano al domicilio, tramite un’assistente domestica o un caregiver familiare. Circa 300mila euro, poi, sono rivolti al servizio di assistenza domiciliare, che interviene su più ambiti, quello sanitario e anche quello sociale: si tratta di un aiuto nella vita quotidiana della persona, che in questo modo può continuare a vivere a casa propria. Stiamo pure potenziando gli affidi, a cui abbiamo destinato un budget di 60mila euro: si tratta di forme di aiuto “leggero”, da parte di vicini di casa per esempio, che vanno dalla spesa a un po’ di compagnia. Lo scorso anno, gli affidi attivati sono stati 40. Ci sono, infine, i 415mila euro erogati per il contributo alle rette per le case di riposo agli anziani che ne hanno diritto. È infine attivo ad Alba anche il centro diurno, in via General Govone, che fornisce un’assistenza per otto ore al giorno».

Nel nostro Paese 14 ragazzi su cento sono molto poveri
Marco Bertoluzzo, direttore del consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero

Quali sono i problemi riscontrati tra i Comuni di Langhe e Roero?

«Prima di tutto, ci troviamo di fronte a un aumento oggettivo delle persone in età anziana, con i loro bisogni, che possono essere anche molto complessi da gestire, quando si arriva alla non autosufficienza. D’altro canto, la solitudine è un problema molto comune, purtroppo. Non solo per chi non ha figli, ma anche per chi ha una famiglia, che però vive altrove o non è nelle condizioni di prendersi cura dell’anziano».

Come vede le politiche per il futuro?

«Serve un salto culturale, perché i modelli non sono più al passo con i tempi. È necessario migliorare la qualità di vita delle persone anziane, partendo dal presupposto che urge una programmazione. Ci capita spesso d’incontrare uomini, donne o coppie di anziani che vivono in grandi appartamenti o case da soli, con difficoltà. L’housing sociale, con i condomini solidali per esempio, è un’ottima risposta su cui intendiamo lavorare: trovarsi in un ambiente con servizi in comune in ambito sanitario e assistenziale è un grande vantaggio, che contribuisce a mantenere l’autonomia e il benessere della persona. Per quanto riguarda le residenze per anziani, penso che dovranno cambiare, perché sono modelli non più sostenibili. Come consorzio, stiamo già sperimentando su diversi fronti, come per esempio l’alloggio palestra e i servizi attivi a Cortemilia, ma ulteriori risorse sono in programma grazie al Piano nazionale di ripresa e di resilienza».  

Francesca Pinaffo

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